Kronos è «il tempo della scelta»: cambio canale o resto? Il telespettatore se lo chiede da subito, legittimato da una comprensibile assuefazione da talk show. Il nuovo programma informativo del prime time di Rai2, del resto, desta una involontaria sensazione di deja-vu già dai primi minuti, nonostante l’originale impostazione. Lo sforzo innovativo ricercato dalla trasmissione, infatti, si scontra con una scarsa resa televisiva dei buoni propositi e con una conduzione non sempre all’altezza delle aspettative.
La presenza di Silvio Berlusconi nella puntata d’esordio, ad esempio, poteva essere il perfetto detonatore in grado di far ‘esplodere’ il talk. E magari pure lo show, vista l’indiscutibile verve dell’ottuagenario politico. Invece – paradossalmente – l’intervista al leader di Forza Italia si è tradotta in una sorta di monologo contenuto a fatica dalla conduttrice Annalisa Bruchi. La giornalista, che abbiamo apprezzato alla guida di Night Tabloid, stavolta non si è imposta abbastanza come moderatrice ed anche il ritmo della conversazione (cui ha preso parte pure Virman Cusenza) ne ha risentito.
Inoltre, il principale elemento di novità del format – ossia il fatto che ogni intervistato abbia a disposizione un collegamento, un ospite a sorpresa o una testimonianza – non ha trovato un’adeguata valorizzazione a livello narrativo. Sulla potenziale imprevedibilità di questa componente, infatti, si sarebbe potuto giocare, aumentando così la curiosità del pubblico ed alzando al contempo il livello del contraddittorio (quasi assente). In compenso, ad incuriosire i telespettatori, ieri ci hanno pensato i collaboratori del Cavaliere presenti in studio, proprio alle sue spalle, con le loro espressioni ora compiaciute ora annoiate a seconda delle argomentazioni proposte (roba da tribuna politica ancien régime, altro che avanguardia del talk).
Promosso al debutto televisivo il conduttore maschile di Kronos, Giancarlo Loquenzi, che ha dimostrato una certa disinvoltura anche lontano dai microfoni di Radio1, dai quali parla ogni giorno. Un po’ impettito nel suo editoriale d’apertura, il giornalista si è poi lasciato andare nel corso della puntata ed ha curato con maggiore scioltezza l’intervista finale con Pierferdinando Casini, l’ospite dai poteri narcolettici. Godibile, ma a tratti sconclusionato, l’intervento di Roberto Gervaso nelle vesti di ‘grande saggio’, decisamente interessante il filmato sui Carabinieri Cacciatori di Calabria.
Alti e bassi per un esordio ancora carente in molti aspetti. Ma le elezioni si avvicinano e le criticità vanno risolte, sennò il pubblico cambia canale direttamente: a Kronos non hanno ‘tempo’ da perdere.
1. marco urli ha scritto:
13 gennaio 2018 alle 11:28