Se Rai 1 voleva stupire e scatenare la curiosità del pubblico, c’è riuscita: la nuova fiction Sirene è quanto di più diverso l’ammiraglia abbia mai offerto ai telespettatori, un prodotto inatteso ed originale, senz’altro coraggioso, a tratti divertente, ma a primo sguardo davvero troppo ingenuo ed infantile.
Sirene: una fiction che sa di teen novela
La favola romantica delle sirenette giunte in città per salvare la propria specie, capaci di ammaliare gli uomini con un semplice sventolamento della mano, sa tanto di teen novela più che di fiction nostrana. Nella prima puntata c’è stato perfino il momento cartoon, dedicato al racconto mitologico, e non è mancato il caos narrativo, dovuto al fatto che le protagoniste a volte parlano tra loro col pensiero, senza muovere le labbra, cosa che rende complicata la resa in video.
I dialoghi sono spesso caricaturali, giocano sui doppi sensi, e i personaggi per questo risultano eccessivi, quasi come fossero in un fumetto. L’insieme è, dunque, confusionario e pasticciato.
Tuttavia, aspetti positivi a cui aggrapparsi ce ne sono. Se, infatti, si accetta di “sognare” e si scende a patti con l’inverosimiglianza della vicenda narrata, la visione può risultare distensiva, allegra, leggera, senza pretese ma piacevole; il prodotto può essere inoltre classificato come una nuova avanguardia della Rai, basti pensare al fatto che la puntata d’esordio si è aperta con un corpo nudo di donna ed è proseguita con l’inquadratura di un altro lato B come mamma lo ha fatto. C’è stato finanche l’addio al politically correct tanto caro alla Rai, con Maria Pia Calzone che ha urlato ‘ricchione‘ ben due volte.
Sirene: Luca Argentero non convince come napoletano
L’interpretazione dell’attrice è davvero riuscita e in generale tutti gli attori si sono calati bene nella storia, dandosi al 100% ai propri personaggi e giocando con la mimica facciale; peccato solo che l’idea di arruolare il torinese Luca Argentero per dar vita ad un napoletano verace sia stata davvero infelice e forzata. Ci pensano comunque la Calzone e Massimiliano Gallo a far venire fuori la vera Napoli che, con i suoi paesaggi, incornicia la storia diventandone a tratti protagonista.
1. ellis ha scritto:
27 ottobre 2017 alle 16:33