E’ un dato di fatto: di programmi tv con protagoniste persone che cantano su un’automobile, ultimamente, c’è stata una vera e propria invasione. Quello in onda poco fa su Italia 1, però, era a dire il vero l’originale, quello da cui tutto è partito: la versione italiana di Carpool Karaoke, che negli States era soltanto una rubrica del Late Late show di James Corden ma che è riuscito ad ottenere un successo planetario grazie a video virali in tutto il mondo. In Italia, invece, è diventato un programma a sè, con la conduzione (se così si può chiamare) del rapper Jake La Furia.
Eppure di originale stasera c’era ben poco. L’effetto ottenuto ormai è sempre lo stesso e il pubblico, forse, si è abituato. Poteva essere apprezzabile la breve durata, ma per i fasti con cui era stato presentato ci si aspettava forse qualcosa di più. E’ vero, come è già stato scritto, il Carpool Karaoke nasce come un inserto, ma se si sceglie di formatizzarlo tredici minuti e non di più di durata sono davvero pochi.
Mentre il Fan Caraoke proposto da Rai 1 era fin troppo lungo e raccontato, in questo caso il risultato è stato l’esatto opposto: un assemblaggio di spunti e argomenti poco coerenti tra loro, appiccicati l’uno all’altro senza approfondimenti. In tredici minuti Jake La Furia e J-Ax hanno parlato del fenomeno degli haters, dei videogiochi anni ‘90, hanno fatto promozione del tour, hanno commentato l’abbigliamento di Fedez e dei 99 Posse, ovviamente hanno cantato, e non è mancato nemmeno un riferimento a Maria De Filippi (“Qual è la Maria più potente che hai trovato in giro? – Senza dubbio Maria De Filippi”).
Infine una considerazione lapalissiana ma inevitabile: se nella versione americana l’auto di Carpool Karaoke ospitava star del calibro di Adele, Bruno Mars o i Red Hot Chili Peppers, in Italia ci dobbiamo accontentare di J-Ax. Ma questo è un altro discorso.
1. Fra X ha scritto:
29 aprile 2017 alle 12:47