Senza volermi addentrare nella delicata questione della libertà di stampa, c’è una notizia che credo sia necessario condividere perchè si capisca il modus operandi della tv pubblica e se ne comprendano, o si cerchi di comprenderne, le regole che la governano.
Mi risulta che, da qualche tempo a questa parte, ci sia una prassi consolidata a Rai 1 in base alla quale i programmi che intendono ospitare un giornalista in qualità di opinionista devono preventivamente comunicarne le generalità per ricevere una sorta di nulla osta dalla rete. Prendiamo atto, dunque, di una consolidata consuetudine grazie alla quale la TV di Stato controlla preventivamente la stampa alla quale dar voce e c’è qualcuno – mi sfugge quale ufficio possa assolvere a questa funzione – che in qualche modo stabilisce chi può essere ospitato e, di conseguenza, cosa può esser detto in determinate fasce orarie e nei confronti di un determinato pubblico.
In sostanza, funziona così: il produttore del tal programma Rai deve inviare entro le 16/17 di ogni giorno un’email contenente l’elenco dei giornalisti eventualmente ospitati il giorno successivo all’interno del programma e attendere conferma.
La questione, a parere di chi vi scrive, è quantomeno anomala. Perchè, nonostante prima avesse una sua ragion d’essere, questa procedura interna ha subìto una modifica importante negli ultimi mesi: precedentemente, infatti, riguardava in via esclusiva le ospitate di giornalisti in forze alle reti concorrenti e, dunque, la ratio si sarebbe potuta rintracciare in un bilanciamento tra informazione e pubblicità nei confronti di altri broadcaster. Fa specie, tuttavia, che la questione non sia stata sollevata e affrontata per gli artisti, ma sia stata limitata ai giornalisti.
E cosa succede se un programma, per assolvere alla sua funzione di servizio pubblico, avesse necessità di decidere last minute un ospite? Immaginiamo già la risposta: coordinamento editoriale.
Sarebbe il caso di approfondire.
1. controcorrente ha scritto:
27 aprile 2017 alle 18:48