Rispolverate pure manette e dito inquisitore. Fermi tutti: non è come sembra. E’ tornato nel sesto giorno della settimana l’appuntamento con Un giorno in pretura, l’unico programma tv che sazia gli appetiti dei feticisti del dettaglio probante, delle arringhe difensive e delle sentenze che fanno giurisprudenza. Tutti convocati il sabato sera su Rai 3, alle 23.50, al cospetto di nostra signora dei processi in tv Roberta Petrelluzzi.
Il programma fa del tecnicismo processuale il mezzo per condurre il telespettatore al cuore pulsante del caso trattato, quasi fino a toccarlo, riuscendo spesso a veicolare validi insegnamenti senza la fastidiosa pretesa di raccontare qualcosa di più rispetto alla cruda realtà.
Lo schema è quello della dinamica dualistica fra le ragioni dell’accusa e le arringhe della difesa. Un ping pong carico di tensione, accompagnato da uno stile diretto e asciutto, che ne fa un momento della seconda serata televisiva prezioso per gli amanti del giallo e dei rompicapo legali.
I processi scelti prevedono spesso un finale con condanna definitiva per l’imputato e vengono, quindi, trattati in tal senso e raccontati in modo da suscitare nello spettatore un istintivo senso di vicinanza alla vittima e di avversione nei confronti della controparte. Per questo, la parte più impegnativa del programma si annida proprio fra i tentativi che deve fare il telespettatore di seguire i meccanismi mentali dell’imputato senza cedere alla tentazione dello schieramento facile, che gli impedirebbe di restare lucido e di arrivare al nocciolo duro del caso in esame. Trovare il dosaggio giusto fra l’istinto di facile disprezzo per chi è accusato di reati gravi e la curiosità di fare un tour nella sua testa per smascherare fino alla sua ultima eventuale sfumatura di devianza.
Il tutto reso più agevole dall’abilità narrante della Petrelluzzi, che nel suo atteggiamento asettico e inamovibile risulta sempre più calzante per questo tipo di genere televisivo. Nonostante la difficile collocazione in palinsesto, Un giorno in pretura riserva sempre piacevoli sorprese e porta alla terza rete di mamma Rai una discreta soddisfazione per risultati raccolti negli anni.
1. controcorrente ha scritto:
10 ottobre 2016 alle 18:04