Mediaset-Vivendi-Sky. Il destino dei tre gruppi si incrocia sul fronte Champions League. Tra pochi mesi (con ogni probabilità a febbraio 2017) ci sarà la nuova asta che rimetterà in gioco i diritti tv della più importante competizione europea di calcio per club. Sul tavolo il triennio 2018/2021.
Dopo l’ufficializzazione della Uefa sulla formula della nuova Champions (con la partecipazione di ben quattro squadre italiane), le tv si preparano all’assalto dei diritti per le stagioni 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021. E mentre Sky studia strategie per evitare un’altra beffa come quella di due anni fa, Mediaset cerca il modo di uscire da una sorta di incubo, ingigantito dal dietrofront di Vivendi sull’acquisto di Premium.
Ed è proprio la querelle Mediaset-Vivendi il nodo più importante di tutta la vicenda. Piersilvio Berlusconi pensava e sperava di aver trovato nel gruppo francese guidato da Vincent Bollorè il partner al quale appoggiarsi per risolvere i problemi economici di Premium. Lo “scherzetto” a Sky sulla Champions League 2015/2018, infatti, è costato (e costa) 220 milioni di euro all’anno, per un totale di quasi 700 milioni. Un’enormità, col senno di poi, confermata dai numeri: Premium nel 2016 rischia di chiudere con un rosso in bilancio di 100 milioni (già 60 sono le perdite nei primi sei mesi dell’anno), dopo gli 85 bruciati nel 2015.
Numeri che hanno allarmato Vivendi. Da qui la marcia indietro dei francesi e l’ira di Mediaset e Fininvest, che hanno subito fatto partire una causa da 2 miliardi di euro (danno economico escluso) contro Bollorè e Co per far valere i propri diritti. Una causa che, però, con l’asta della Champions ormai prossima, non serve a nessuno dei litiganti, in primis a Mediaset, che sarà comunque costretta a raggiungere un accordo (con i transalpini), che non può certo attendere i lunghissimi tempi giudiziari, prima di sedersi al tavolo dei diritti tv al fianco di un’agguerrita Sky, pronta alla vendetta.
A meno che – come ipotizzano gli analisti di Ubs – nella vendita di Premium non rispunti la vecchia pista di un acquirente differente da Vivendi. Il suo nome? Rupert Murdoch. Che vuol dire Sky. E che vorrebbe anche dire monopolio della tv satellitare.
1. Guasty_95 ha scritto:
6 settembre 2016 alle 19:28