Il caso è risolto: l’Antitrust assolve Sky Italia e chiude l’istruttoria per il presunto abuso di posizione dominante in merito all’acquisizione dei diritti per la Champions League 2012-2015 e per i Mondiali di Calcio 2010-2014. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato stabilisce che la concessione dei diritti è avvenuta in un “confronto competitivo tra gli operatori televisivi interessati all’acquisizione” e, oltretutto, riguardo ai Mondiali la messa in onda in chiaro è garantita dalla direttiva comunitaria Televisione senza frontiere. E non esiste ostacolo effettivo alla concorrenza.
Un dato rilevante resta comunque il fatto che la detenzione di questi diritti – che nel caso della Champions sono stati sub-licenziati a RTI per due stagioni – non ha provocato nessun considerevole aumento di abbonamenti per la società. Al contrario, la buona notizia arriva proprio a ridosso del terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2012-2013 il cui termine ha fatto registrare l’annullamento di ben cinquantunmila abbonamenti. Che sommati alle disdette precedenti porta la società a 4,78 milioni di clienti, ovvero sotto il tetto dei 5 milioni previsto nel piano di espansione.
La tv di Murdoch però non si scompone: il reddito operativo resta positivo ed il calo è una normale conseguenza della crisi economica. Il che è plausibile, visto che Rai e Mediaset non se la passano meglio, ma – come riporta L’Unità – le valutazioni che circolano sul mercato parlano anche di stanchezza verso il modello televisivo proposto e soprattutto ripetitività nell’offerta cinematografica e di intrattenimento.
Valutazioni condivisibili solo a metà, però.
1. Fiò ha scritto:
10 maggio 2013 alle 13:50