Tra i due litiganti non sempre il terzo gode. Ne sanno qualcosa Rita Dalla Chiesa e RTI Spa (società del gruppo Mediaset), condannati a pagare un risarcimento di 20.000 euro al comune di Nardò (in provincia di Lecce). A stabilirlo – come si evince da una nota dell’AGI – è la sentenza del giudice del tribunale civile della città salentina, Katia Pinto, che si è espressa a favore dell’accusa.
Il fattaccio risale ad una puntata di Forum trasmessa il 19 aprile 2007, nel corso della quale vennero mostrate le immagini di un cittadino di Nardò che “denigrava” il proprio comune per averlo abbandonato e costretto a vivere e dormire in macchina, privandolo dell’accesso ad una casa popolare.
Ma c’è un però. Contattata da DM, Rita Dalla Chiesa commenta così la vicenda: «Non sapevo assolutamente nulla di questa condanna. Neanche mi ricordavo l’episodio, anche perchè nel 2009 il procedimento era stato archiviato dal tribunale di Lecce, che aveva confermato vera la storia di quest’uomo che viveva in macchina. Dove, fra l’altro, aveva la residenza anagrafica. La mia produttrice è andata a rivedere gli atti, e risulta che il giudice dell’archiviazione ha rilevato un “evidente pubblico interesse alla conoscenza della singolare vicenda per cui vi è querela, oggetto della trasmissione televisiva Forum”. Evidentemente, il Sindaco ha voluto proseguire il procedimento in sede civile. Paradossale!!!! Il tutto nasce dalla difesa dei diritti di un cittadino che ci aveva mandato un fax raccontandoci la sua storia.Difendere i diritti di un cittadino in difficolta’ oggettive mi sembrava normale. Mi spiace che sia successo a Nardò, in una terra che io amo moltissimo.»
Il comune di Nardò, difeso dall’avvocato Paolo Gaballo, rivendica anche il fatto che l’amministrazione comunale avesse più volte offerto al cittadino in questione una casa dove poter vivere, ma questi l’ha sempre rifiutata.
La sentenza, come detto, ha stabilito in 20.000 euro la somma giusta per risarcire il comune di Nardò che, si legge nella nota, “riteneva fosse stata lesa la sua immagine e la sua onorabilità“.
1. jonathan ha scritto:
25 gennaio 2013 alle 19:09