Si sa, la televisione è un business, e dietro le scelte di un palinsesto, non ci sono solo motivazioni, idee e personaggi, ma ci sono anche “conti da far quadrare”, investimenti e cifre.
Succede così che è facile farsi un’idea sui “conti economici” di un’emittente televisiva, anche sulla base delle trasmissioni che vengono fatte di anno in anno. Ne abbiamo già avuto prova con le presentazioni per le nuove annate RAI e Mediaset: poche novità, pochi “colpi ad effetto”, scarsa propensione al rischio pur di non perdere gli inserzionisti pubblicitari. E se i due colossi generalisti si sfidano a colpi di repliche per scongiurare la crisi (mentre il “terzo incomodo” SKY avanza), succede che le conseguenze di un momento economico critico, siano più evidenti e difficili da gestire per una rete con un giro di affari inferiore. E’ il caso di MTV Italia il canale più giovane, scanzonato e musicale della TV generalista.
Nato sulla base di un modello televisivo già rodato sui mercati anglosassoni, MTV Italia (posseduta per il 51% da Telecom Italia e per il 49% da Viacom) è entrata di diritto negli usi e nei consumi dei nostri telecomandi, e facendo un veloce excursus dei suoi dodici anni di storia ci torneranno alla memoria molte cose.
Partita quasi come una TV locale, con ai microfoni promettenti vee-jay come Camila Raznovich e Enrico Silvestrin, MTV è diventata nel tempo un vero fenomeno di costume, trampolino di lancio per tanti giovani conduttori (Victoria Cabello, Andrea Pezzi, Giorgia Surina, Francesco Mandelli). Campagne pubblicitarie e soluzioni grafiche sempre “fighissime”, super-ospiti internazionali, super-eventi: più che un canale, un “paese dei balocchi” con una forte indole pionerisitica. Oltre ai video musicali e alle classifiche infatti, è sempre stato centrale l’aspetto della sperimentazione e dell’innovazione, e spesso sono usciti da MTV format che hanno riscosso un altissimo gradimento tra il pubblico: “Tokusho” e “Kitchen” di Andrea Pezzi erano talk-show innovativi e antesignani di molti altri programmi venuti in seguito; il primo “Total Request Live” (che verrà chiuso, come vi avevamo già anticipato in anteprima noi di davidemaggio.it) raccoglieva centinaia di adolescenti striscioni-muniti in piazza Duomo a Milano.
Ultimamente però qualcosa è cambiato, e le sperimentazioni e i budget elevati hanno lasciato gradualmente spazio ad un numero spropositato di giochi, reality e talent-show “Made in USA” (meno innovativi e sicuramente più economici per i conti aziendali: avete dato un’occhiata all’ultimo “Scream Queens”? Quanto meno imbarazzanti i doppiaggi delle urla dei protagonisti). I giovani di belle speranze ci sono sempre (brillano su tutti: Carlo Pastore e Alessandro Cattelan) e sono corredati da una maggiore componente “gnocchistica” [tra le recenti arruolate: Elena Santarelli e (come DM anticipato) Elisabetta Canalis], ma i format di riferimento sono molto meno rispetto al passato: insomma, “Dimmi che palinsesto metti in piedi, e ti dirò chi sei (e quanti soldi hai)”.
Per questo motivo, non stupisce scoprire che dietro la crisi di un palinsesto si può nascondere anche la crisi di un’azienda. “La regola è ferrea”: se i ricavi diminuiscono, anche i costi devono diminuire (compresi quelli del personale). MTV Italia oggi paga dazio, per una serie di dati annuali negativi, confermati anche dall’ultimo documento di bilancio trimestrale: solo 10,8 mln di € di fatturato pubblicitario (-3,1 mln) e anche se la piattaforma tecnologica (MTV Mobile) regge, non basta ad evitare un ridimensionamento generale. I vertici aziendali non hanno confermato 70 contratti a tempo determinato che si aggiungono ai 34 già precedentemente annunciati (su un totale di circa 300): succede quindi che MTV “taglia” i giovani, i suoi giovani.
Ieri a Milano c’è stato anche uno sciopero di protesta (il primo per MTV Italia): un corteo di oltre 100 persone, partito alle 10 proprio da piazza Duomo (sotto il celebre balcone di TRL), con destinazione Corso Europa 7 dove ha sede la società. Manifestazione composta, animata da cori che fanno il verso alla campagna ora in onda sul canale musicale (“Tocca a noi perdere il lavoro”, “Tocca a noi non poter pagare il mutuo”), organizzata con la speranza di veder modificate le condizioni e le decisioni prese dai capi. Fonte ufficiale dei giovani dipendenti il blog mtvisnotsocool.blogspot.com, che dal 4 giugno aggiorna gli internauti sulle novità “poco felici” degli ultimi tempi; nessuna contro-risposta invece da parte dei dirigenti.
E’ successo questo e ora… Cosa succederà?
1. erodio76 ha scritto:
21 luglio 2009 alle 11:37