Non si era scomposto, il Professore. Davanti ai cronisti che lo interrogavano sulla designazione dei nuovi vertici Rai, l’altro ieri Mario Monti aveva ostentato sicurezza. “Riteniamo che i nomi individuati corrispondano ai criteri di scelta” aveva detto il premier, mettendo a tacere eventuali polemiche. Ora, però, quelle sue parole rischiano di essere messe in discussione alla luce di alcuni retroscena che potrebbero creare imbarazzi a Palazzo Chigi e pure a Viale Mazzini. Le notizie riguardano in particolare, Anna Maria Tarantola, indicata dal Governo come prossimo Presidente Rai.
Come riportato da Repubblica il 15 gennaio scorso, la Vice Direttore Generale di Bankitalia è stata infatti indagata dalla Procura di Trani per il filone d’inchiesta che ha portato al sequestro di prodotti finanziari “tossici” messi sul mercato dal Banco di Napoli e, in un solo caso, dal Monte dei Paschi di Siena. Assieme a lei, i magistrati hanno attenzionato altri 7 ispettori della Banca d’Italia con l’accusa di aver favorito la vendita di derivati di tipo ’swasp’ non segnalando la loro pericolosità alla Consob. L’operazione avrebbe portato sul lastrico centinaia di imprenditori pugliesi e beneficiato invece il Banco di Napoli, del gruppo Intesa San Paolo guidato fino allo scorso novembre dall’attuale ministro dello sviluppo Corrado Passera.
Ovviamente, ogni accusa andrà dimostrata e gli indagati sono innocenti fino a prova contraria. Col dovuto garantismo, viene però da chiedersi se la vicenda giudiziaria condizionerà in qualche modo la conferma di Anna Maria Tarantola, che dovrà avvenire per mano del CdA di Viale Mazzini e della Commissione di Vigilanza. Intanto anche la politica si è scaldata sulla nomina in questione, e l’Italia dei Valori ha espresso la sua contrarietà citando le numerose interrogazioni parlamentari (se ne contano ben 22) che il senatore Elio Lannutti aveva presentato nei mesi scorsi contro la Tarantola stessa.
In Aula, Lannutti aveva fatto riferimento alle carte dell’inchiesta sulla scalata alla Banca Antonveneta. Da un’agenda scovata dalla Procura di Milano, è infatti emerso un particolare rapporto tra Anna Maria Tarantola ed il banchiere Giampiero Fiorani. Per vent’anni, l’ex numero uno della Popolare di Lodi avrebbe riempito di regali l’allora vice Direttore Generale della Banca d’Italia. Vassoi in argento, servizi da tè, orologi Cartier, bottiglie di champagne, bracciali… secondo Lannutti, la generosità di Fiorani avrebbe ripagato un presunto scambio di favori. Al di là di questa ipotesi, tutta da dimostrare, l’episodio è comunque curioso.
Nell’epoca della sobrietà e dei curricula a prova di smagliatura, forse queste vicende staranno creando qualche imbarazzo a Mario Monti. O forse no. Il premier, del resto, ha già parlato ed ora la palla passa al CdA Rai. Tutto questo, mentre Pierluigi Bersani ha annunciato che il Pd voterà Anna Maria Tarantola come Presidente Rai e mentre Angelino Alfano ha tirato una frecciata sull’altra nomina in gioco, quella a Direttore Generale: “ci chiediamo solo perché sia stata sostituta Lorenza Lei che aveva ottenuto ottimi risultati aziendali” ha chiosato il Segretario del Pdl.
1. Nina ha scritto:
11 giugno 2012 alle 14:45