10
maggio

QUESTO PAZZO PAZZO MATRIMONIO, UN VINTAGE POCO BRILLANTE

Questo pazzo pazzo matrimonio

E’ ufficiale: la tv va a ritroso. Mamma Rai pensa a riportare in auge Magalli, Lippi e Costanzo. Su Canale 5 Insinna imita i preserali dei tempi d’oro del Biscione (ma non gli ascolti). L’ultima trovata dall’effetto vintage arriva da Italia 1: il debutto di Questo pazzo pazzo matrimonio provoca da subito un effetto dejavù. E’ tornato Candid Camera, ma dov’è Ciccio Valenti? Le voci fuori campo, le risate finte, le inquadrature sporche: tutto è molto nello spirito della tv anni ’90.

L’idea di recuperare un po’ della tv pre-reality non è in sé malvagia ma non basta darsi una ritoccata al look nè inserire qua e là un paio di brani pop degli ultimi tempi. I tempi televisivi viaggiano a un’altra velocità. Insomma, saranno anche belli i tempi delle musicassette, ma col digitale a portata di mano chi te lo fa fare di stare a riavvolgere il nastro?

Dalla coppia di promessi sposi che vuole rovinare il giorno del matrimonio agli invitati più stretti, ci si aspettavano grasse risate e una punta di cattiveria, tutte cose che sono mancate. E dire che l’inizio è stato buono: lo scherzo della testimone fermata dalla guardia di finanza, costretta ad affrontare la fobia dei piccioni, è stato forse il migliore della puntata. Ma già dopo la prima mezz’ora il ritmo è rallentato con scherzi meno accattivanti, tirati fin troppo per le lunghe.

Deludono anche gli interventi poco brillanti delle voci fuori campo. Proprio loro, Andrea Pucci e Debora Villa, potevano ben altro smalto al programma, quel graffio che la Gialappa’s riesce a regalare commentando anche le edizioni più smorte del Grande Fratello. Invece il candid show di MadDoll sembra già un’occasione persa, anche per colpa di un montaggio monocorde che non incalza né riesce mai a stuzzicare chi guarda.

Insomma Questo pazzo pazzo matrimonio ha tutta l’aria di un esperimento dal budget ridotto all’osso, senza troppe pretese e sicuramente non all’altezza delle aspettative di un prime time.

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8 Commenti dei lettori »

1. FDiv88 ha scritto:

10 maggio 2012 alle 11:07

Peró ci sono dei programmi degli ultimi tempi che hanno avuto ritmi d’altri tempi e che sono andati bene. In quei casi, si può dire che, il “nastro è stato riavvolto”. Il programma di Insinna non sono ancora riuscito a vederlo e, in realtà, salvo la prima puntata, non ho visto gli ascolti fatti ma ad ogni modo, se ci sono dei problemi non è detto che dipendano dal fare TV come nell’era pre-reality con certi ritmi, perchè anche “Avanti un altro” aveva ritmi da TV anni 90 ed è andato benissimo. Se la Tv viaggiasse alla velocità opposta a quella di prima, non sarebbero possibili i successi de li Zecchino d’Oro (che si voleva addirittura spostare in toto sul satellite perché ormai dato per perso), oppure il varietà di Fiorello, il già citato “Avanti un altro” ed altri casi. Non è che in “altri tempi”, tutti i programmi facessero ascoltoni. Nel programma di Italia1 di ieri sera mancava qualcosa.



2. gef ha scritto:

10 maggio 2012 alle 11:32

Ripeto, purtroppo la tv sta tornando agli anni ‘90 creando delle reti tv effetto nostalgia (ma x chi??).. Sono idee carine se utilizzassero delle strutture innovative potrebbero anche funzionare (x alcune di essere ne dubito).
Questo Pazzo matrimonio potrebbe funzionare su realtime non certo su ITALIA1 (ma prima di approvare dei programmi si ricordano il target della rete? mah).
Ieri inoltre su rai uno andava in onda un MIX DELLA CORRIDA -ATTENTI A QUEI2 ED IN FAMIGLIA (anche li fanno le gare tra paesi -.-). Per fortuna la Perego ha mollato.. mi Spiace per Lippi ma quel programma era ORRENDO-VECCHIO E SENZA ALCUN SENSO..

Se per loro ringiovanire significa tornare indietro nel tempo stiamo messi male… ci vogliono idee nuove, autori nuovi e un pizzico di RISCHIO. (in questo periodo una volta si sperimentavano programmi da proporre poi in periodi di forte garanzia.. ora invece si riempie solo il palinsesto di quella serata…Ecco una cosa che potrebbero prendere dagli anni ‘90 è proprio la sperimentazione!!)



3. marcko ha scritto:

10 maggio 2012 alle 12:20

io ne ho visto giusto una decina di minuti, proprio il pezzo della guardia di finanza e dei piccini, e mi son detto ma ke palle…. e ho cambiato..



4. bakmor ha scritto:

10 maggio 2012 alle 12:37

io nn ho visto il programma (seguivo canale5 e buttavo un occhio su lippi) nn posso dire niente pero’ come idea nn mi pare male anche se forse sono cose gia’ viste basta svecchiarle un po’ anche la moda ogni tanto ritorna con qualche particolare che la fa sembrare nuova forse dipende dal montaggio o dai presentatori? ripeto nn posso dire niente ma pucci mi piace quando fa i monologhi la villa mi e’ indigesta per cui nel mio caso (ma ripeto parlo per me) non lo guarderei per non sentire loro avete citato la gialappa’s ecco forse con loro lo guarderei anche per commentare bisogna essere capaci e avere il sarcasmo e l’ironia giusta



5. Critico Tritatutto ha scritto:

10 maggio 2012 alle 16:31

Inguardabile.Solo Tiraboschi può dare l’ok a delle boiate di questo calibro.



6. Markos ha scritto:

10 maggio 2012 alle 19:39

A quanto pare è stato già tolto dai palinsesti. Mercoledì prossimo non c’è.



7. La Zanzara ha scritto:

10 maggio 2012 alle 21:22

A me non piaceva proprio come idea… sono quelle cose sulle quali non scherzo mai perchè quando ti sposi dai un valore anche ai momenti che precedono la funzione! Sono giorni molto emozionanti e non li butterei in caciara. Poi la vita cambia e devi gustare il passaggio con maturità perchè non sarai più figlio e dovrai avere senso di responsabilità.

Un conto è il racconto fedele della cerimonia altra cosa questo punto di vista che proprio fatico a comprendere! Lo spettatore finisce per mettere tutto sullo stesso piano e magari legge la guida TV senza neanche guardare il programma e si convince che per questi argomenti ormai non c’è pudore e quindi che il pudore non è di moda… io ironizzo su altre cose! Il mio umorismo è di stampo pirandelliano e quindi certi teatrini mi sembrano grotteschi fino al pianto. Nella seconda parte dell’umorismo Pirandello ci parla del sentimento del contrario:

“Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata di abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi cosi come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.”

(Pirandello, Saggio sull’umorismo del 1908)

Un autore dovrebbe tener conto della lezione del maestro e dovrebbe fare la prova del nove prima di pensare che la risata sia tutta uguale, perchè anche il cinismo può trascinare ma parlando d’amore non mi sembra il caso di arrivare a tanto. C’è riso e sorriso; la risata grassa dei comici no va bene per tutto; alle volte basta il sorriso che non dovrebbe mai diventare grottesco quando parla degli aspetti più intimi dell’umanità.



8. david simone vinci ha scritto:

12 maggio 2012 alle 11:56

cmq il finanziere sono io piacere a tutti David Simone Vinci potete contattarmi su fb vi do il mio sito web http://www.davidsimonevinci.com



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