Le iena che non graffia: il verdetto quasi unanime della critica non ha infastidito Luca Argentero che da mercoledì scorso è al timone delle Iene in compagnia di Enrico Brignano e Ilary Blasi. Non poteva essere altrimenti quando un novellino del piccolo schermo è chiamato a sostituire Luca e Paolo, due giganti che grazie alla loro irriverenza hanno fatto si che il programma di Davide Parenti non soffrisse il passare degli anni, delle stagioni o delle conduttrici.
Il pubblico invece sembra aver detto ‘buona la prima’: oltre 3 milioni di telespettatori e il 14.7% di share per la prima puntata, commentati così dall’ex gieffino in un’intervista pubblicata oggi da Libero:
“Il pubblico è molto legato a Luca e Paolo. E’ impossibile non farli rimpiangere! Tuttavia gli ascolti sono stati buoni. Le critiche? Avranno avuto le loro ragioni ma, francamente, me ne infischio. Per me sono importanti altri fattori come la crescita professionale, il rapporto con il regista, l’arricchimento personale. Sono poche le persone di cui temo il giudizio. Una su tutte, mia madre. Ecco, se a lei non fossi piaciuto mi sarei preoccupato”.
Qualcuno potrebbe vederci una punta di ‘snobbismo’ in questo rifiuto a priori di confrontarsi con le critiche di chi la tv la osserva ogni giorno. D’altra parte è vero anche che quando porti il marchio di Grande Fratello i pregiudizi sono dietro l’angolo. Invece l’attore torinese, a otto anni dalla sua reclusione a Cinecittà, non rimpiange l’esperienza che gli ha permesso di muoverei primi passi nel mondo dello spettacolo:
“Lo rifarei cento volte: devo tutto a quell’esperienza. Anche se io rappresento l’eccezione, non la regola del GF: sono stato molto fortunato. Molti invece scambiano il GF per un ufficio di collocamento”.
A prescindere dal fatto che il GF abbia rappresentato per lui proprio una sorta di ‘ufficio di collocamento’, è altrettanto vero che ai tempi della terza edizione (dove Argentero si classificò sul gradino più basso del podio) il genere non era esasperato come invece lo è oggi. Iniziare una carriera era forse più semplice quando la Casa di Cinecittà sfornava una decina di personaggi all’anno. Ma oggi il bell’aspetto e l’aria da bravo ragazzo non bastano più: occorre tirar fuori gli artigli. E’ questo che ci si aspetta da una vera iena, no?
1. Zoro ha scritto:
12 ottobre 2011 alle 17:52