Sarà perchè la serialità italiana di recente si è concentrata in modo massiccio sul già visto dei remake, non stuzzicando in alcun modo la curiosità dello spettatore, ma il ritorno di Volevo Fare la Rockstar si è rivelato un faro nella nebbia. Gustosa, forte, diversa e tendente ad uscire dai soliti schemi, questa fiction con la seconda stagione ha confermato e rilanciato i buoni propositi della prima.
Nelle nuove avventure della famiglia Mazzuccato di materiale ce n’è tanto e viene tutto fuori guardando le puntate. Un universo ricchissimo di personaggi, spesso sopra le righe e fumettistici ma dai quali non sai mai cosa aspettarti; dialoghi sagaci, “poco scritti” e aderenti alla realtà; un’ambientazione quasi antica, quella della provincia, nella quale la modernità tecnologica si fa strada con una certa discrezione, caso raro nel panorama recente.
Dovendola descrivere con un solo aggettivo, potremmo considerare questa fiction “cruda“: priva di orpelli, diretta, abbastanza brusca nel mettere in scena pregi e difetti della maternità “giovanile” e dura nel sottolineare le differenze di classe e la cattiveria degli adolescenti. Soprattutto, coraggiosa nel raccontare l’ancora difficoltosa accettazione sociale dell’omosessualità: addirittura il persecutore di due giovani ragazzi innamorati qui è un carabiniere geloso che sfrutta la propria posizione per render loro la vita difficile.
Un’audacia che si completa proprio nella messa in scena, che non fa problemi a mostrare la protagonista Olivia (Valentina Bellè) intenta ad aggiornare il suo blog mentre è seduta sulla tazza del water, con tanto di pantaloni e slip abbassati. Un dettaglio necessario? No, ma capace di annullare il filtro dello schermo e dare la sensazione quasi di una tv verità, dove gli eroi non esistono e tutti sono estremamente fallibili. Del resto, il progetto Rai Fiction e Pepito Produzioni è trasmesso da Rai 2, che in quanto ad avanguardia e coraggio in questo settore ha solo da insegnare.
Molto convincente, infine, la new entry Anna Ferzetti: la sua Silvia è uno di quei personaggi cazzuti, scomodi e vivi che dev’essere bello sia scrivere che interpretare.
1. Marco3.0 ha scritto:
30 marzo 2022 alle 18:07