17
febbraio

Andrea Castellari è il nuovo Ad di ITsART. Ma la ‘Netflix della cultura’ è già un flop

Andrea Castellari

Le incertezze sul lancio, gli investimenti stratosferici a fronte di risultati opinabili, il preannunciato rischio di un flop. La piattaforma “ITsART“, la cosiddetta Netflix della cultura creata dal ministero della Cultura e realizzata da Cassa depositi e prestiti e , prosegue il suo farraginoso incedere. Così, dopo le dimissioni lampo dall’AD Guido Casali, ritiratosi dall’incarico a inizio gennaio a soli tre mesi dall’insediamento, è arrivata ora la nomina del nuovo top manager destinato a guidare il progetto.

Il Consiglio di Amministrazione di ITsART S.p.A. ha attinto nuovamente dal mondo televisivo e ha nominato Andrea Castellari nuovo Amministratore Delegato. Il top manager arriva in ITsART dopo una lunga esperienza nel settore dell’entertainment, nel quale per oltre vent’anni ha ricoperto incarichi apicali. In particolare, è stato EVP e CEO Italia, Medio Oriente e Turchia di ViacomCBS, SVP South Europe di Discovery e Vice President e Direttore Commerciale di Turner, società del gruppo Time Warner. Precedentemente, Castellari aveva lavorato per un decennio nel mondo della carta stampata, in gruppi come Mondadori e Hachette Rusconi.

L’impressione, tuttavia, è che nemmeno la ragguardevole esperienza di Castellari servirà a far decollare davvero un progetto del quale si erano colti sin da principio tutti i limiti. Da quando, ad esempio, si era deciso di non riservare alla Rai un ruolo da protagonista. A fronte della sua diffusione in 27 Paesi dell’Unione Europea oltre che nel Regno Unito, la piattaforma ci sembra di fatto ferma su un binario morto. Nonostante i migliori auspici formulati con ottimismo dal ministro Franceschini, a oggi ITsART è una realtà di cui la stragrande maggioranza degli italiani ignora addirittura l’esistenza. L’investimento iniziale da 9,4 milioni di euro non ha lanciato per davvero il progetto.

A inizio 2022, la società aveva stipulato un accordo da 1,8 milioni di euro con Media Maker, realtà specializzata nella produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi. Negli stessi giorni, Guido Casali annunciava le proprie dimissioni dal ruolo di AD, a soli tre mesi dalla sua nomina. Secondo quanti ricostruito dall’Ansa, il top manager aveva deciso di dimettersi per divergenze sulle strategie per lo sviluppo della piattaforma.

Ora, annunciando il nuovo AD, la società auspica il “rafforzamento della crescita a livello internazionale con l’acquisizione di nuove partnership e l’apertura di nuovi mercati“. Dopo l’algida accoglienza in patria, per la Netflix della cultura si tenta anche la via internazionale.

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