Quella strana serata sanremese. L’appuntamento con le Cover a Sanremo è da sempre un momento riuscito di spettacolo e ieri non è stato da meno, stra premiato dal pubblico con ascolti eccezionali. Ma quella serata si poggia su un nonsense: le cover influenzano il risultato finale della gara. E, paradosso dei paradossi, la possibilità di scegliere brani stranieri mette all’angolo il concetto stesso di Festival della Canzone Italiana. E va bene che Amadeus ha detto di volere un Festival elastico ma questo ci sembra troppo.
Al Festival della Canzone italiana si vince anche con una cover inglese
Il torneo delle Cover è stato istituito ufficialmente nel 2011. Dallo scorso anno, però, i voti guadagnati dai partecipanti nella serata vengono cumulati a quelli della gara vera e propria, veicolando nel bene o nel male la proclamazione del vincitore. Il che non solo è ingiusto, ma svilisce il senso stesso della competizione, che dovrebbe avere per protagonisti assoluti i brani inediti selezionati dal direttore artistico. Come se non bastasse, nell’edizione di quest’anno gli artisti hanno avuto da regolamento la possibilità di scegliere brani internazionali. E così, alla formazione della classifica finale della 72° edizione del Festival della Canzone Italiana, contribuiranno le reinterpretazioni di My Way, Be my Baby, What a Feeling e Baby One More Time!
Elisa rischia di perdere il Festival per una Cover
Se ci aggiungiamo che Morandi ha vinto la serata cantando un medley contenente anche propri brani, e lo ha fatto insieme a Jovanotti (il più noto degli ospiti, altro elemento che influenza il pubblico a prescindere), che è poi tornato a televoto aperto sul palco da super (ospite) amico, ne viene fuori un gran caos. Morandi ha così scalzato Elisa dal secondo posto in classifica generale mentre Rettore e Ditonellapiaga (senza nessun ospite e con una performance poco brillante) hanno perso ben quattro posizioni. Accompagnato da una Malina Ayane, il giovane Matteo Romano ha invece fatto un balzo in avanti di 5 posizioni passando dal diciassettesimo al dodicesimo posto superando, tra gli altri, Dargen D’Amico che giovedì era decimo (qui la classifica con i vari avanzamenti). In più c’è anche chi come Tananai, che già di per sé non brilla, ha cantato a notte fonda, con meno della metà della platea rispetto alla prima serata, e si è visto chiudere il televoto un istante dopo la sua esibizione.
Se si vuole una serata che influenzi la classifica, non sarebbe meglio tornare a quando, nella serata del venerdì, i protagonisti proponevano una versione speciale del loro brano, eseguito con un arrangiamento diverso o con la collaborazione di altri artisti? Anche stranieri, per carità, se proprio bisogna essere international: avrebbe molto più senso.
1. Ale ha scritto:
5 febbraio 2022 alle 12:47