13
aprile

Anna: un virus killer nella miniserie Sky di Ammaniti

Anna - Giulia Dragotto

Anna - Giulia Dragotto

Dopo Il Miracolo, arriva in tv una nuova serie di Niccolò Ammaniti destinata a sconvolgere. Una serie Sky Original distopica che mostra le conseguenze di un potente virus, La Rossa, che ha ucciso tutti gli adulti lasciando i bambini soli in un mondo violento, dove si lotta per il cibo e nel quale devono imparare a crescere pur sapendo di essere destinati a morire presto. Tratta dall’omonimo libro del 2015 di Ammaniti, che qui è anche regista, Anna era arrivata sul set prima dell’avvento del Coronavirus e adesso che è  pronta per la messa in onda lo fa sembrare meno spaventoso, rispetto a quello che mostrerà al pubblico. I sei episodi – prodotti da Wildside in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï – saranno tutti disponibili su Sky e NOW dal 23 aprile. Si tratta di una modalità inedita di rilascio per una serie originale Sky.

Scritta da Ammaniti insieme a Francesca Manieri, girata tra Sicilia, Lazio e Toscana, la serie prende il nome dalla protagonista, una bambina che per sopravvivere e proteggere il fratellino fa un viaggio emozionante e a tratti spaventoso in una Sicilia apocalittica, fra le rovine della civiltà che fu. Come unica guida un quaderno scritto per lei dalla madre prima di morire, il Libro delle cose importanti, le cui regole, però, sono difficili da applicare nella nuova realtà, dove ogni giorno ne nascono di nuove. Per il regista, portare in scena il romanzo ha significato poterlo approfondire, come ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione.

“Dopo aver chiuso Anna come romanzo, ho passato anni a continuare a pensare a questa storia. Mi ero molto concentrato su Anna come protagonista per vedere la storia di questa ragazzina che diventa madre senza esserlo, come riesce a superare i limiti di questa strana esistenza, ma più passava il tempo, più nuove storie emergevano nella mia testa, volevo inserire nuovi personaggi, nuove storie e raccontare meglio i personaggi che Anna incrocia”.

Il cast è composto soprattutto da esordienti, che danno vita ai superstiti di questa tragedia umana. Anna ha il volto della quattordicenne palermitana Giulia Dragotto, il fratellino Astor è interpretato da Alessandro Pecorella, Angelica da Clara Tramontano e Pietro da Giovanni Mavilla. Bambini “che hanno dato tantissimo, non si sono mai tirati indietro, è stata una gioia enorme per me lavorare con loro, soprattutto perchè io non ho figli e mi sono trovato con una grandissima famiglia”; gli adulti saranno presenti nei flashback, in particolare Elena Lietti nei panni della madre di Anna, ma ci sarà anche una donna in questo futuro distopico, la Picciridduna, portata in scena da Roberta Mattei.

Ad accompagnare le scene di violenza, miseria, paura, ironia, povertà e soprattutto speranza, “vera forza propulsiva della serie“, una colonna sonora molto forte, basata su una partitura originale di Rauelsson, che include il synth-pop degli Alphaville, il rock psichedelico dei Mercury Rev, il ritmo di Frank Sinatra e la musica italiana di Loredana Bertè, Mia Martini e Ornella Vanoni. Grande importanza l’hanno anche il trucco, i costumi, la scenografia e la fotografia, che ha puntato molto sul controluce, tra vecchie ville nobiliari trasformate in discariche, orfanatrofi abbandonati in campi di battaglia, strade ricoperte di terra ed effetti digitali usati con parsimonia.

La pausa forzata resa necessaria dal lockdown ha permesso al regista di studiare il materiale girato, analizzarlo per capire cosa funzionava e cosa no, e lavorare in remoto al montaggio per portarsi avanti. Il rischio di presentare una serie del genere proprio durante la pandemia non preoccupa Nicola Maccanico, Executive Vice President Programming Sky Italia:

“La chiave della serie è proprio quella della speranza, dell’apertura e del rilancio. Se vogliamo trovare un elemento che rafforza la scelta è dove la serie ti porta, parte da un contesto complicato dal quale poi ti libera. Siamo circondati dal tema del Coronavirus, è difficile parlare d’altro, ma chi fa il nostro lavoro non deve farsi influenzare. E’ una grande opportunità al contrario, distrarsi con un viaggio pieno di speranza”.

Una costruzione in divenire, fisicamente faticosa, nella quale ci sono state anche scene da rigirare e ripensare per renderle più efficaci e che non si chiude necessariamente qui perchè, come dice Maccanico, “c‘è nostro grande interesse a lavorare con Niccolò, c’è totale apertura a sposare storie, se poi questa nuova storia può essere una seconda puntata del percorso di Anna o altro, questo ce lo dirà la forza narrativa che partirà da Niccolò, dai suoi desideri e della sua capacità”.

Anna: la trama

Quattro anni dopo La Rossa, un virus che ha sterminato tutti gli adulti, il mondo è abitato solo da branchi di bambini selvaggi. In Sicilia Anna vive con il fratellino Astor al Podere del Gelso. Un giorno esce per cercare da mangiare e quando torna Astor non c’è più. Per ritrovarlo inizia un viaggio avventuroso tra i resti del mondo. Si scontrerà con i Blu, una comunità comandata da Angelica, la perfida regina che tiene con sé La Picciridduna, un adulto sopravvissuto, che pare abbia il potere di salvarti da La Rossa. Anna riuscirà a fuggire dalla villa di Angelica e a intraprendere un viaggio nella natura selvaggia verso il continente con il fratellino, nella speranza di trovare una cura per sé e per l’umanità.

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