Il coraggio e l’intraprendenza vanno sempre riconosciuti, perchè non sono da tutti. Dunque bisogna ammettere che Sky, Cattleya e Groenlandia si sono impegnate per realizzare la prima stagione di Romulus, strizzando l’occhio ad un colosso inarrivabile come Il Trono di Spade, contestualizzandolo nella realtà e puntando su una trama che, sulla carta, prometteva grande empatia ed emotività. Peccato che la serie carburi troppo lentamente e si segua con grande fatica.
Romulus rappresenta il prequel de Il Primo Re, film anch’esso diretto da Matteo Rovere, che lo scorso anno ha rielaborato la storia di Romolo e Remo e, dunque, la nascita di Roma. Ma ripropone ai telespettatori anche i sapori di una favola amatissima, quella del Re Leone, con l’erede al trono defraudato dallo zio ed esiliato, poiché accusato ingiustamente della morte del fratello (nel classico Disney era il padre).
L’incipit così forte e carico di aspettative si dipana in un racconto a tratti ostico, cupo, nel quale il problema principale è l’assenza di personaggi immediatamente carismatici, forti, per i quali fare il tifo o provare odio: non si riesce a prendere subito a cuore il povero Yemos (Andrea Arcangeli), in balia degli eventi e poco incisivo, nè tantomeno a detestare al 100% suo zio Amulius (Sergio Romano), che fa più che altro pena, data la totale mancanza di carattere (e a ben rifletterci il suo personaggio ricorda l’inetto Principe Giovanni di Robin Hood, tanto per restare in tema cartoon!).
Il mastodontico lavoro di trucco, costumi e scenografia non basta a tenere viva l’attenzione, nell’attesa che i personaggi esplodano, né tantomeno ci riescono le tante scene gratuite di sesso e violenza: dopo i primi episodi non si sente l’urgenza di andare avanti per sapere come andrà a finire, il che per un progetto del genere è potenzialmente fallimentare. E, del resto, gli ascolti live sono partiti bassi e risultano per giunta in calo.
Infine, dispiace che i bravi interpreti italiani, da Arcangeli a Vanessa Scalera, non abbiano potuto mantenere le proprie voci al doppiaggio. pur riuscendo ad entrare comunque nella parte. Così come Giovanni Buselli, che qui interpreta il defunto Enitos e che è diventato popolare con il ruolo di Enzuccio ne L’Amica Geniale, e Pio Luigi Piscicelli, il Toni di Braccialetti Rossi, che in Romulus è uno dei giovani ragazzi della tribù dei Luperci.