Enrico Brignano vuole divertire e divertirsi con Un’Ora Sola Vi Vorrei, il nuovo show che da questa sera – per cinque puntate – lo vedrà protagonista in prima serata su Rai 2. Satira, comicità, musica e ospiti (alla prima Malika Ayane); il tutto concentrato in appena 60 minuti. E’ proprio la durata ridotta la novità di rilievo del programma, anche se la guida TV Rai riporta mezz’ora in più. Il comico romano fa così chiarezza a DavideMaggio.it:
“Credo che la guida TV Rai sia abbastanza ottimista, sotto un certo punto di vista. Nel senso, non sarà proprio un’ora e trenta, sarà un’ora precisa. Una sorta di sfida nei confronti del tempo, quindi non più uno show maratona tra prima, seconda e terza serata ma uno show che si colloca tra le 21.20 e le 22.20. Ora, dei 60 minuti, uno in più o in meno che faccio lascio? Quindi noi saremo quasi rigorosi a stare nei 60 minuti canonici, poi se è 5 minuti in più non me ne vogliate”.
Una sfida, proprio per la questione durata, rischiosa sul fronte ascolti, che però Brignano ci dice di non temere; o meglio, di non pensarci:
“Non temo il responso auditel. Guarda, onestamente non c’ho pensato, anche perché siamo su Rai 2, non è che si parla di share a due cifre, per cui non c’abbiamo pensato. Abbiamo soltanto pensato, io e gli autori, a fare qualcosa che avesse un senso di questi tempi, quindi ad allietare un po’ l’animo degli italiani, per cui di chi ci vuole ascoltare. Siamo abbastanza tranquilli in questo. Ne parleremo fra un po’ dei dati di ascolto. Noi saremo attenti al gradimento. Se ci fosse ancora un alto gradimento noi saremmo felici”.
Un’Ora Sola Vi Vorrei era previsto inizialmente in primavera. La pandemia ha poi fatto saltare e slittare tutto, costringendo Brignano e gli autori a ‘rimettere mano’ ai contenuti; ci sarà, infatti, molta satira ed ironia proprio in riferimento al Covid-19. Una mossa necessaria ed inevitabile per rendere lo show più attuale che mai. Il comico, proprio per questo, ci spiega di sentirsi maggiormente responsabilizzato:
“Per la mia professione, per quel che faccio fuori dalla televisione e quindi in teatro, sto sempre attento all’umore della gente. Ed è una sorta di mission. In questa situazione televisiva è chiaro che sono più responsabilizzato, ma soltanto perché – parlando anche di attualità – andremo a toccare, sfiorare leggermente, con garbo, alcuni temi delicati del periodo passato e quello che stiamo passando. Però tendenzialmente sempre con grande rispetto, perché son convinto che se tutto passa attraverso l’ironia o l’autoironia ogni cosa noi umani riusciamo a superare. Spero in questo di essere illuminato”.