Immagini drammatiche, dal cuore dell’emergenza. Mai avremmo pensato di vederle, almeno qui in Italia. E invece no, la realtà ci ha messi spalle al muro. Ieri sera Piazzapulita ha trasmesso un servizio realizzato nel reparto di terapia intensiva dell’Asst di Cremona, uno degli ospedali più vicini alla zona rossa. Le telecamere, senza particolari mediazioni, hanno mostrato quello che ormai è un dato di fatto incontrovertibile: il Coronavirus non è poco più che un’influenza.
A rendere il documento televisivo degno di menzione è stata la sua unicità. Per la prima volta, infatti, il programma di La7 ha mostrato quel che accade nelle sale e nei corridoi di un ospedale ‘al fronte’, a diretto contatto con l’emergenza. Là dove i pazienti si moltiplicano con il passare delle ore e dove i medici lavorano senza sosta, tra le 12 le 14 ore al giorno.
Nel reparto di terapia intensiva, tra degenti intubati e attaccati alle macchine, si cerca di far fronte ad una situazione che sta diventando sempre più complessa. I medici, bardati con tute anti-virus, monitorano i parametri vitali dei ricoverati, si consultano, intervengono. Predispongono trasferimenti per i casi più critici. Agiscono con la rapidità che un’emergenza richiede. Immagini che sembrano tratte da un film e che, invece, appartengono alla realtà.
Fortunatamente, non sempre il contagio porta a gravi conseguenze per la salute. In molti casi, però, la realtà è ben diversa e critica. Dopo giornate in cui la tv ha assunto un atteggiamento schizofrenico nel racconto del Coronavirus – ora drammatizzato con toni allarmistici, ora banalizzato con servizi talvolta mendaci sulla ripresa della quotidianità – ieri Piazzapulita ha contribuito ad alzare l’attenzione e la consapevolezza.
#piazzapulita Pazienti che si moltiplicano, medici che lavorano ininterrottamente. Ecco cosa succede nei nostri reparti di terapia intensiva nei giorni dell’emergenza del coronavirus. Alessio Lasta https://t.co/nXGFHY6V9Y
— La7 (@La7tv) March 5, 2020