Mentre i pompieri di Parigi cercavano di spegnere il violento incendio di Notre Dame, Vittorio Sgarbi infiammava la discussione a Quarta Repubblica. Intervenendo su Rete4 proprio in merito al drammatico evento, il critico d’arte ha sostenuto che la cattedrale francese è sì un simbolo, ma il suo valore architettonico non è così alto come si pensa. L’affermazione ha acceso gli animi.
Replicando allo psichiatra Meluzzi, che aveva parlato di “crollo della nostra cultura e della nostra civiltà“, Sgarbi ha criticato la “retorica” di quest’ultimo ed ha affermato:
“Le cose irreparabili sono quelle dove perdi delle opere importanti e centrali per la cultura dell’Occidente. Lì non c’è nulla, le vetrate sono state finite nel 1967 e sono opere assolutamente triviali di nessuna importanza. E se dovremo ricostruire ricostruiremo…“.
Sgarbi ha quindi spiegato che i famosi mostri di pietra della cattedrale parigina sono stati montati dopo che Victor Hugo aveva scritto il suo romanzo Notre Dame de Paris. Poi la nuova staffilata a Meluzzi:
“La sua è pura retorica di una mente ottenebrata che non sa distinguere tra le opere d’arte e le riproduzioni delle cartoline. Ignorante come una capra!“.
A quel punto lo psichiatra ha reagito:
“Io mi vergognerei di queste dichiarazioni, che spero che in Francia non sentano perché sputt@nerebbero l’Italia, perché crederebbero che gli italiani pensano quello che pensi tu“.
A placare gli animi, l’intervento del conduttore Nicola Porro.
“Le vetrate sono del 1967, quindi ricostruiremo”@VittorioSgarbi #NotreDame #quartarepubblica pic.twitter.com/BHyZgy6guW
— Quarta Repubblica (@QRepubblica) 15 aprile 2019
1. Socrate ha scritto:
16 aprile 2019 alle 12:20