Un Carlo Conti un po’ ingessato ha fatto da cerimoniere per la 62esima edizione dei David di Donatello, in una lunga diretta Rai nel corso della quale sono stati consegnati ben ventotto premi. Una carrellata a suo modo anche veloce, senza tempi morti – ad eccezione dei discorsi dei premiati talvolta eterni – ma televisivamente poco appetibile, dove i pochi momenti extra sarebbe stato addirittura meglio evitarli. Come il monologo iniziale di Paola Cortellesi sulle donne, che altrove avrebbe avuto un suo senso, ma che in apertura di uno show di prima serata è risultato ridondante e forzato, con quel “mignotta” ripetuto ad oltranza, fastidiosamente.
David di Donatello 2018: una carrellata di premi televisivamente poco appetibile
La valorizzazione delle donne in quel contesto andava fatta facendo parlare i film, e per fortuna così è stato. Aldilà della legittima condanna alla violenza sulle donne, che però in quel momento ci stava come i cavoli a merenda, il sesso femminile è stato protagonista con i due premi speciali a Diane Keaton e Stefania Sandrelli, con le ospiti musicali (Malika Ayane, Giorgia, Carmen Consoli) che hanno riarrangiato successi del passato legati ad alcune pellicole, e con i premi vinti nelle più disparate categorie. Certo, sono stati premiati più uomini che donne, ma magari se lo saranno anche meritato.
Momenti topici nella serata ci sono stati, piccole perle nel ritmo incessante e a volte catatonico. Bellissima per esempio la consegna del David a Renato Carpentieri, miglior attore protagonista per La Tenerezza, che a quasi settantacinque anni si è commosso guadagnandosi una spontanea standing ovation; curioso invece l’atteggiamento di Donato Carrisi, premiato come miglior regista esordiente, che era talmente ansioso di fare i ringraziamenti da aver un po’ liquidato il suo premiatore, un certo Steven Spielberg. Esplosivo, infine, il cast tecnico e artistico del film trionfatore di questa edizione, Ammore e Malavita.
Più interessante di questo prime time è stata la diretta di Rai Movie, perchè i protagonisti si sono potuti esprimere con più scioltezza, senza l’implacabile scaletta, e perchè il dietro le quinte è sempre la parte più divertente di certi eventi. Anche se i David il sapore dell’evento vero e proprio, almeno di quello televisivo, stavolta non lo hanno davvero avuto.
DAVID DI DONATELLO 2018: TUTTI I VINCITORI
DAVID DI DONATELLO 2018: TUTTE LE NOMINATION
1. Vince! ha scritto:
22 marzo 2018 alle 12:35