Succede che in provincia di Savona, tra Toirano e Bardineto, Vittorio Brumotti e il padre stessero percorrendo in bicicletta un tratto di strada, seguiti da alcuni amici in auto. Succede che dietro l’auto degli amici ce ne fosse un’altra con a bordo, pare, degli stranieri che si sarebbero lamentati della velocità ridotta alla quale il gruppo procedeva.
Succede che nasce una colluttazione tra i passeggeri della prima auto e quelli della seconda. E succede che l’inviato di Striscia e il padre siano accorsi in aiuto degli amici. Succede che ad avere la peggio siano stati proprio i Brumotti che, presi a pugni, hanno riportato delle lesioni all’occhio (il campione di bike trial) e al naso (il padre).
Succede che Brumotti, ora, sui social, si preoccupi di placare gli animi di coloro che se la prendono con gli stranieri perchè – dice – sono cose che capitano.
Poi vi spiegherò bene ! Adesso devo guarire,sono cose che capitano, chiedo solo di non fare polemica sul fatto che erano stranieri !
— vittorio Brumotti (@brumottistar) 19 Agosto 2015
Ecco, caro Brumotti, sono cose che capitano quando si ha a che fare con gente incivili e probabilmente sarebbe opportuno porre l’accento su questo aspetto piuttosto che affrettarsi a ‘derubricare’ a ‘cose che succedono’ quanto ti è accaduto, preoccupandoti di ‘difendere’ i tuoi aggressori in ragione della loro cittadinanza non italiana (come asserisci). Perchè, fossero stati italiani, sarebbe cambiato qualcosa? Sarebbe stata un’aggressione meno difendibile?
1. Lami ha scritto:
20 agosto 2015 alle 09:26