Vittorio Brumotti e la sua troupe hanno rischiato grosso. L’inviato di Striscia la Notizia ed i suoi collaboratori sono stati violentemente aggrediti ieri a Palermo durante un’inchiesta sulla droga realizzata nel quartiere Zen 2, una delle principali piazze di spaccio del capoluogo siciliano. Il campione di bike trial si stava apprestando a realizzare un servizio sullo smercio di stupefacenti quando è stato assalito da un folto gruppo di abitanti del rione. Di lì a poco, la situazione sarebbe precipitata.

Striscia la Notizia, @brumottistar aggredito a Palermo: colpo d’arma e blocco di cemento contro l’auto della troupehttps://t.co/zRkKr0St4a pic.twitter.com/XqA9r1uSq1

— Davide Maggio (@davidemaggio) 26 febbraio 2018

Appena usciti dalla loro auto blindata, Brumotti e gli operatori di Striscia sono stati minacciati di morte e aggrediti con un lancio di sassi. La troupe di Canale5, a quel punto, è ritornata a bordo del veicolo per ripararsi dalle violenze, quando all’improvviso un pesante blocco di cemento lanciato dai piani alti di una casa ha sfondato il tettuccio dell’auto. Le prime immagini divulgate da Striscia documentano il danno.

Ma l’escalation di tensione e violenza non era ancora finita. Durante i concitati momenti, infatti, la portiera della vettura blindata è stata perforata da un colpo di arma da fuoco, secondo le prime ricostruzioni con un fucile a pallettoni. Fortunatamente Brumotti ed i suoi collaboratori, che sono riusciti a mettersi in salvo solo grazie all’intervento della Polizia e dei Carabinieri, non hanno riportato ferite.

Le immagini della violenta aggressione, ora al vaglio delle forze dell’ordine, verranno trasmesse nei prossimi giorni dal programma di Canale5. Non è la prima volta che Brumotti subisce pesanti intimidazioni durante le sue inchieste sulla droga. Nel dicembre scorso, ad esempio, l’inviato fu accolto nella periferia di Roma con degli spari e delle minacce.

Le aggressioni, tuttavia, non hanno fermato il campione di bike trial, che anche più recentemente ha tentato di dissuadere alcuni spacciatori dalla loro attività criminale con azioni rischiose, che probabilmente spetterebbero alle forze di polizia prima che ad una troupe televisiva coraggiosa sì, ma anche sprezzante del pericolo.

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