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giugno

GIUSY VERSACE A DM: NON SONO UN’ALIENA, CON ALIVE VOGLIO TRASMETTERE UN MESSAGGIO. IN TV FACCIO SOLO CIO’ CHE E’ COERENTE CON ME

Giusy Versace

Energia. Giusy Versace ne emana a profusione. La campionessa paralimpica sorride e si entusiasma quando ci parla di Alive -La forza della vita, il programma che da quest’anno conduce su Rete4 assieme al biologo Vincenzo Venuto. Ogni giovedì, in prime time, la vincitrice dell’ultima edizione di Ballando con le stelle racconta le emozioni e le storie di chi ce l’ha fatta. Di chi, come lei, ha superato momenti difficili ed è tornato a vivere. Un’esperienza televisiva, questa, che Giusy ha intrapreso con un obiettivo ben preciso: quello di trasmettere un messaggio positivo…

Ho accettato innanzitutto perché mi entusiasmava l’idea di raccontare storie di altre persone che come me hanno avuto momenti difficili o hanno rischiato di morire, ma hanno trovato il coraggio di andare avanti e di sorridere alla vita. Raccontare l’amore per la vita attraverso altre voci l’ho trovato stimolante. Penso che in Italia ce ne sia tanto bisogno. Mi piaceva proprio l’idea di dire: guardate, non c’è solo Giusy Versace che ce la fa, ce ne sono tanti che riescono ad andare avanti.

C’è una storia che più di altre ti ha colpita o emozionata?

A livello personale, da donna, sono rimasta molto più colpita dalle storie di violenza sulle donne: forse per quelle non ero preparata a livello psicologico, non pensavo che mi toccassero così tanto. Ho scoperto di essere un spugna. Abbiamo anche in programmazione la storia di un aereo che è finito in mare con a bordo dei ragazzini che si apprestavano ad un campionato italiano di nuoto. Questi ragazzi non solo sono sopravvissuti ma hanno anche aiutato gli altri passeggeri a salvarsi. Per me è stato molto toccante intervistarli. Mi è rimasto addosso il fatto che loro, dopo tanti anni, non riescono a gioire per essere sopravvissuti ma sono dispiaciuti per quelli che non ce l’hanno fatta. ‘Se fossi tornato indietro, magari avrei potuto salvare qualcun altro’ mi hanno detto.

Quest’anno il sottotitolo di Alive è “la forza della vita”. Sembra un po’ ispirato sulla tua storia personale…

Non penso che lo abbiano cambiato per me (ride). Più che storie di sopravvissuti, le nostre sono storie di coraggio, di forza, di amore per la vita: non potevano trovare miglior sottotitolo. Sono molto contenta che il direttore di Rete4 Sebastiano Lombardi e Simona Ercolani abbiano creduto in me, mi ha fatto piacere ed è stato proprio bello fare questo percorso. Poi, con un grande come Vincenzo Venuto lo è stato ancora di più, perché lui è molto esperto, è il conduttore già da tre edizioni e mi ha accolta molto bene.

Di solito in tv hai sempre portato la tua storia, ora invece racconti quella degli altri. E’ più difficile fare questo?

Fa effetto. Io ho cercato di mettermi da parte per far emergere le caratteristiche della persona che intervistavo. Spero di essere stata all’altezza. Volevo proprio che passasse energia dallo schermo e il fatto di raccontare altre storie mi ha inorgoglito. In tanti mi scrivono, soprattutto sui social, e mi chiedono come faccio o dove trovo la forza: sembra quasi che io sia un’aliena, ma in realtà io non faccio nulla di eccezionale. Amo la vita nonostante tutto e il fatto di poter raccontare che ce ne sono altri come me, anche più bravi di me, è un enorme messaggio.

Dopo la vittoria a Ballando con le stelle ti piacerebbe tornare a fare un programma di intrattenimento o quella è stata un’esperienza isolata?

Quella più che un’esperienza è stata un’altra sfida. Era da matti pensare di fare una trasmissione dove le gambe sono protagoniste, visto che io non le ho. Non credevo assolutamente di vincere, e già il fatto di non essere caduta alla prima puntata per me era una vittoria. E’ stato bello a livello personale, anche perché ho rimesso i tacchi dopo tanti anni. E’ stata un’esperienza che ho fatto pensando di portare un messaggio positivo agli altri ma non avevo messo in conto che poi essa avrebbe arricchito molto me. Io non faccio televisione per fare, non me ne è mai fregato niente, ma faccio le cose che sono coerenti con me. Con Ballando volevo portare alla gente la disabilità o normalità, con Alive ho voluto raccontare storie di chi ce l’ha fatta. Quindi non escludo niente: la tv è una macchina un po’ strana, se mi propongono cose che mi possono entusiasmare e dare un valore aggiunto, perché no?

I tuoi prossimi impegni da atleta quali sono?

Si sono appena conclusi i campionati italiani, dove sono riuscita a confermare i due titoli sui 100 e 200 metri, e adesso gli appuntamenti più grossi sono il mondiale in Qatar a fine ottobre, gli Europei e le Paralimpiadi l’anno prossimo. Mi allenerò per arrivarci, speriamo di farcela, ma io nella vita la mia medaglia me la sono già presa. Nel frattempo, ogni tanto continuo a ballare perché ormai ci ho preso gusto e con Raimondo Todaro ogni tanto giriamo nei teatri.

Cosa fate assieme?

Io tre anni fa ho scritto un libro e ora lo abbiamo portato in teatro. La mia storia viene presentata in sei momenti clou del mio percorso, e ogni momento è intervallato da un ballo con Raimondo. E’ nato una specie di musical e mi diverto a fare questo anche se non posso fare un vero e proprio tour perché non ne ho il tempo. Per me è anche la scusa per continuare a ballare e per cercare di portare un messaggio positivo alla gente.



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1 Commento dei lettori »

1. zil ha scritto:

21 giugno 2015 alle 10:16

Un articolo davvero ben scritto. Ti spiace se ti segnalo che su Agon Channel tutti i giorni alle 13 c’è “Quello che le donne non dicono”, talk show al femminile condotto da Monica Setta: ogni giorno ci sono 2 ospiti che si confrontano?



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