Parliamone Sabato, il programma di Rai1 condotto da Paola Perego, è stato chiuso. A comunicarlo, non senza polemica, è Lucio Presta, agente e marito della presentatrice. La decisione arriva dopo la bufera che aveva investito la trasmissione, che nella più recente puntata aveva proposto un dibattito sui “motivi per scegliere una donna dellʼEst”. I toni della discussione erano stati ritenuti offensivi e avevano provocato anche le scuse dei vertici Rai. Ora, però, è arrivata la soluzione più drastica e inaspettata.
— ellepi_one ® (@PrestaLucio) 20 marzo 2017
“Programma chiuso, Raiuno salva è salva. Ora accanitevi su altro! Buona giornata della felicità. Ai politici che hanno urlato troppo ora tocca tornare a lavorare per davvero“
Con queste parole, Lucio Presta ha comunicato la chiusura di Parliamone Sabato. Ma scriviamolo subito: il provvedimento appare decisamente eccessivo, dettato più da ragioni di facciata (o da regolamenti di conti interni) che da reali motivazioni. Certo, i toni utilizzati nel controverso dibattito sulle donne dell’Est erano stati superficiali, a tratti grezzi ed infarciti di stereotipi, ma non tali da comportare la chiusura di una trasmissione.
Sugli sviluppi dell’accaduto, il DG Rai Antonio Campo Dall’Orto ha dichiarato quanto segue. Affermazioni che, a nostro avviso, suscitano più di qualche perplessità.
“Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose ma non bastano. Occorre agire ed evolversi. La decisione di chiudere Parliamone Sabato non è infatti solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda lo scorso sabato, contenuti che contraddicono in maniera indiscutibile sia la mission del Servizio Pubblico che la linea editoriale che abbiamo indicato sin dall’inizio del mandato. E’ anche una decisione che accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale peraltro stavamo già lavorando da tempo. Questo al fine di rendere i contenuti Rai sempre più coerenti ai valori che ne ispirano la missione“.
Lascia innanzitutto di stucco il fatto che il DG sia intervenuto sulla questione non prendendosi le eventuali responsabilità ma anzi, scaricandole sull’anello debole e giustificando la mossa con l’intenzione di revisionare il daytime della prima rete. Ma mettere mano ad un palinsesto in maniera così drastica non giova certo alla credibilità e alla buona reputazione di chi opera tali scelte. E, peraltro, tutto ciò fa pensare che la recente bufera sia stata soltanto il pretesto per “accelerare” interventi auspicati in precedenza.
Se davvero così fosse (e le dichiarazioni del DG si prestano ad interpretazioni in tal senso), su questa chiusura peserebbe anche uno spesso alone di ipocrisia, dovuto al fatto che Parliamone Sabato sarebbe stato ’sacrificato’ non solo a motivo di decisione interne, ma anche in nome di quel politicamente corretto che ormai non distingue e non fa differenze tra una discussione caciarona da salotto tv e una reale offesa sessista. A rendere la vicenda grottesca ed eccessiva, infatti, si è aggiunta pure l’indignazione della Presidente della Camera Laura Boldrini, che ha parlato di “donne rappresentate come animali domestici“.
“Rinnovo le mie scuse più sincere per quanto accaduto e ribadisco l’impegno per un’offerta sempre ispirata ai valori del servizio pubblico” ha aggiunto il direttore di Rai1, Andrea Fabiano.
In attesa di capire quali siano esattamente i valori in questione, ci chiediamo provocatoriamente se a questo punto il direttore non abbia intenzione di intervenire anche su altri programmi di Rai1 che trattano argomenti simili a quelli di Parliamone Sabato e con ascolti non sempre all’altezza. Avrebbe l’imbarazzo della scelta.
1. ezio ha scritto:
20 marzo 2017 alle 17:14