Braccialetti Rossi è un programma televisivo molto strano, completamente diverso da tutti gli altri, forse perchè di televisivo, nel senso più canonico, ha poco. E’ una fiction che esce dallo schermo e ti raggiunge per farti male, ma proprio male fisico: ti colpisce allo stomaco, si blocca nella gola come un nodo e poi ti prende al petto. Non esiste nella tv italiana un altro titolo capace di emozionare come questo, e con l’avvio della terza stagione questa commozione costante si è rinnovata, è tornata, ed è ancora fortissima.
In realtà guardando la prima puntata, e combattendo con le lacrime fin dalla sigla, un po’ di ansia può anche venire, tanto che ti viene da domandarti: ma chi me lo fa fare? Eppure non riesci a smettere di seguirlo perchè non puoi lasciare Leo al suo destino, neanche fosse un persona vera e non solo il personaggio a cui Carmine Buschini ha dato un’anima davvero speciale.
Complice la colonna sonora sempre di alto livello e coinvolgente, la regia delicata ed appassionata di Giacomo Campiotti e gli innesti narrativi interessanti, Braccialetti Rossi 3 è partito bene dal punto di vista della messa in scena, con una prima puntata di riepilogo e presentazione delle nuove storie che ha avuto un bel ritmo e che è stata capace di rinnovarsi pur mantenendo intatto il vecchio sapore della serie. Speriamo solo non si finisca in un nuovo Beautiful, tra sorelle e (forse) padri comparsi dal nulla.
Meno bene è andata dal punto di vista auditel, e dev’essere stata una doccia fredda per la Rai, per la quale questo prodotto è un fiore all’occhiello: la prima puntata è stata vista da 4.135.000 spettatori con uno share del 16.5%, risultato davvero inatteso se si pensa che la prima puntata della seconda stagione fu seguita lo scorso anno da 6.683.000 spettatori pari al 24.34% di share.
Ma la Rai avrebbe dovuto metterlo in conto, perchè la scelta di far partire il prime time domenicale addirittura alle 20.35 sarebbe in teoria lodevole – visti gli orari spesso proibitivi della fascia più prestigiosa – ma nella pratica è stata un azzardo, che ha rimescolato tutti gli equilibri e forse destabilizzato il pubblico che ormai, grazie all’andazzo generale degli ultimi anni, ha altre abitudini e visualizza nella mente l’inizio della prima serata quasi un’ora dopo. E’ pur vero che il calo è stato tale che non si può attribuire soltanto all’orario differente.
Per capire se si è trattato di un botto di assestamento o se davvero Braccialetti Rossi ha perso per strada circa due milioni e mezzo di spettatori, bisognerà aspettare i risultati delle prossime puntate. Intanto, però, ci ha fatto battere forte il cuore.
1. Marcello Bisi ha scritto:
17 ottobre 2016 alle 19:25