O la si ama, o la si odia. Proprio come accade con i più grandi artisti dello showbiz. E lei è indiscutibilmente una delle primedonne della televisione italiana. Volto di punta della seconda rete della TV di Stato, totalizza con i suoi due show risultati che vanno ben al di là degli obiettivi di Raidue. Da piccola, giurava ai propri amici che un giorno avrebbe condotto la Domenica Sportiva, e così è stato ma il mondo del pallone, sua vera grande passione, non l’ha mai abbandonato e continua a seguirlo tutte le domeniche in Quelli che il Calcio. Già pronta per la prossima edizione dell’Isola dei Famosi, sulla quale ci riserva una piccola anticipazione, Simona Ventura si racconta per la prima volta, ed in esclusiva, dalle pagine di un sito web confidandosi a Davide Maggio in un’intervista che passa al microscopio la sua carriera, i suoi progetti e il suo rapporto col pubblico. Buona lettura.
Prima di iniziare, una domanda fondamentale. Porti le mutande durante quest’intervista?
Ma io ce le ho sempre le mutande (ride, ndDM). Se non le portassi non avrei avuto quello che ho avuto.
Secondo te, il fatto che possa ancora destare scalpore il fatto che un’artista indossi o meno la biancheria intima, non ti sembra un assurdo?
Non mi sembra assurdo, mi fa ridere e non mi stupisce. C’è stato addirittura un momento in cui alcuni giornali si sono fatti la lotta per capire chi mi avesse regalato un cane. Quello che più mi è dispiaciuto, invece, è stato essere considerata una persona trash perchè non me n’ero assolutamente accorta. Tra l’altro era un fuorionda e mai avrei fatto una cosa del genere se fossi stata in onda.
Ma poi, diciamoci la verità, ognuno fa ciò che vuole.
Ma si, a me diverte. Parliamo di cose sulle quali puoi farti una risata. Io non sarei mai intervenuta. Mi veniva da ridere quando è uscita questa cosa ma ha preso un tale piede, è diventata una cosa talmente grossa, che sono dovuta intervenire per dire “non cadiamo nel ridicolo”.
Non credi che un personaggio pubblico debba comunque essere un po’ sopra le righe?
Si, ho sempre detto che chi fa spettacolo dev’essere spettacolare ma se, naturalmente, ha questa spettacolarità dentro. Non è che uno può essere spettacolare o sopra le righe per forza. Striderebbe. Uno dev’essere ciò che è nella vita. E io nella vita sono proprio come appaio in televisione. Niente di più, niente di meno.
Voltiamo pagina, avevo definito Marano-Gori-Ventura il “trio dello svecchiamento” di Raidue. Con l’arrivo di Liofredi è cambiato qualcosa?
E’ giusto che ogni direttore faccia le proprie scelte, che realizzi ciò che ha in mente guidando la propria rete come meglio crede. Per quanto mi riguarda col nuovo direttore siamo molto in sintonia e sono felice che abbia accettato una trasmissione che era già fatta. Mi lascia grande autonomia e a me piacciono molto i direttori che ti lasciano lavorare; poi se ti premiano i risultati, è la prima persona ad esserne felice, essendo il “padrone” della rete.
Beh, i risultati per quanto riguarda i tuoi programmi ci sono, ma per quanto riguarda alcune nuova scelte di Liofredi probabilmente no…
Credo che si debba dare un po’ di tempo alle nuove scelte di Liofredi. Alla fine, si faranno i conti e si trarranno delle conseguenze. Accadde la stessa cosa con Marano.
E come ti spieghi allora che Monica Setta che è al timone del Fatto del Giorno con risultati non propriamente esaltanti, ma pare sia stata già promossa?
Io sono l’ultima a parlare di risultati. Io credo che lei faccia un programma nuovo che ha bisogno di un rodaggio. Non posso parlar male di una collega che ha appena iniziato una trasmissione. Diamo tempo al tempo. Non mi sento di giudicare una scelta di un direttore di rete.
Per quanto ti riguarda sei al timone di Quelli che il calcio e prossimamente dell’Isola dei Famosi. Il primo tiene addirittura testa ai contenitori domenicali delle ammiraglie…
Questa e’ una grandissima soddisfazione perchè siamo partiti con un grande rinnovamento. Diamo molto spazio a cosa nuove, parliamo di calcio in maniera divertente.
Che ne pensi dei concorrenti?
Io non li ho visti, la domenica lavoro. Però credo abbiano un target di pubblico completamente diverso dal nostro.
Come mai nonostante i successi di Raidue, che vanno ben al di là degli obiettivi della seconda rete RAI, quando passi all’ammiraglia non hai lo stesso riscontro?
Perchè sono una conduttrice che non è pronta per la prima rete. Il target di Raiuno è molto diverso dal mio tipo di conduzione. Non sono una conduttrice tradizionale, faccio dei programmi molto ritmati e innovativi che il pubblico dell’ammiraglia fa molta fatica a recepire a differenza di quello di Raidue. L’Isola e’ alla settimana edizione e, al di là degli ascolti stellari, è un programma cult e questo è cio che mi interessa. Per quanto riguarda Quelli che il Calcio, invece, molte volte è arrivato vicino alla prima rete ma poi non se n’è fatto nulla per volontà dell’Azienda che voleva due proposte distinte per indirizzarsi a più target di pubblico.
Parli dell’ammiraglia facendo sempre riferimento a Raiuno. Ma se l’ammiraglia fosse Canale5?
Non lo so (ride, ndDM). Ci ho lavorato per sette anni molto bene ma ora mi sento RAI nell’anima. Sono un’aziendalista; la RAI mi ha dato tantissimo in questi anni, mi ha fatto crescere e mi ha concesso grande autonomia. Non saprei, in questo momento non saprei. Sono due aziende diverse.
Cosa o quanto dovrebbero offrirti?
Io sono stata in un’azienda (Mediaset) dove c’era grande creatività, grande spirito di gruppo e grande innovazione ma tornare li sarebbe strano anche se il mio modo di lavorare rimane vicino a Mediaset. Ora sono abituata a ritmi di lavoro completamente diversi e ad un’azienda completamente diversa. In RAI sto divinamente bene e nonostante sia un’azienda “Roma-centrica”, riesco a lavorare tranquillamente a Milano e vengo considerata una testa di serie. Anche nei momenti più difficili ho avuto l’azienda vicina a me.
Sei un’attenta telespettatrice della televisione Made in USA. Cosa ti piacerebbe importare?
Made in USA ma anche Made in Europe. A dirti la verità potremmo essere noi ad esportare una cosa: i reality in diretta. Loro per mille motivi registrano tutti i reality e preferiscono trasmettere sitcom o serie tv al posto delle prove o del daytime. Per quanto riguarda l’importazione, invece, mi piacciono tantissimo Conen O’ Brien o David Letterman. Sono molto “cattivi”, altro che Le Iene prima maniera. Sono assolutamente liberi da ogni vincolo politico e quando devono attaccare una persona la attaccano. Fondamentalmente mi piace questo modo di fare televisione e la meritocrazia che c’è nella loro forma mentis. Io sono dell’opinione che tutti debbano poter esprimere il proprio parere, purchè rimanga tale. Il problema è quando uno pensa di esprimere un parere credendo che sia la verità assoluta.
Hai mai querelato qualcuno?
Si.
Qual è dunque il limite?
Il limite è che non voglio essere minacciata. Difficilmente querelo, bisogna veramente passare il limite anche perchè credo che una notizia smentita, sia una notizia data due volte; quindi se qualcuno mi costringe a querelare significa che ha proprio passato il segno.
A proposito di libertà, ultimamente hai ricevuto un duro attacco da Alfonso Signorini in un editoriale di Sorrisi, dopo aver dichiarato ad Aldo Grasso che in Rai non si è completamente liberi.
Io non l’ho neanche letto, perchè è molto tempo che non compro determinati giornali; si può esprimere la propria opinione, ma naturalmente ci si deve guardare allo specchio e guardare la propria coscienza. Se lui, in piena coscienza, dopo vent’anni di amicizia, si è sentito di fare quell’editoriale, lo accetto molto volentieri ma vado avanti con la mia coscienza e la mia dignità che è riconosciuta da tutti.
Pensi che l’editoriale possa essere legato al fatto che tu, parlando di poca libertà sulla televisione di Stato, possa aver colpito il suo editore?
Si (ride, ndDM). Può essere, ma non posso mentire. Non sono una professionista della menzogna. Da molti anni a questa parte, ho notato che le parodie sono viste come delle armi contro qualcuno, invece secondo me non sono mai offensive. Quando uno è famoso, scatta la parodia. Ricordo quelle che mi faceva Gabriella Germani che mi facevano molto ridere; mettevano in accento i miei difetti come, ad esempio, lo stakanovismo (nella parodia lavoravo in sala parto). Mi divertiva molto. Anzi, può essere anche educativa perchè ridere dei propri difetti è molto importante.
E con Aldo Grasso che ti dà della pescivendola?
Lo accetto molto volentieri. Di altri ha detto ben di peggio. L’importante è farsi scivolare tutto addosso e andare avanti, anche cercando di far cambiare idea. Tra l’altro credo che la sua opinione sia cambiata, altrimenti non credo che m’avrebbe invitata al Corriere Web.
Beh, ti dava della pescivendola ma allo stesso tempo riteneva, nonostante questo, che il programma fosse tra i più godibili.
Forse l’Isola e’ tale anche perchè io sono una pescivendola. Se io fossi una di quelle conduttrice tradizionali, magari più brave di me, non sarei me stessa e probabilmente nemmeno l’Isola sarebbe l’Isola. O mi si ama, o mi si odia. A me interessa fare un buon prodotto, che poi possa piacere o meno, non me ne faccio un cruccio.
Conduttrici tradizionali più brave di te. Per esempio?
Ce ne sono tantissime. Mi viene in mente Milly, molto brava. Io sono diversa, non sono migliore nè peggiore.
Continuando con i tuoi programmi… tra questi c’era anche XFactor. L’hai lasciato al termine della seconda edizione: avevi previsto una terza stagione non esaltante o hai preferito riservarti nuove chances?
E chi sono, una maga? No, non è per questo. Io credo che la terza edizione non esaltante sia dovuta a molti fattori e non solo al fatto che non ci sia io. Io penso che averla fatta così a ridosso della seconda edizione non abbia giovato al programma. Ho notato che tutti i reality o talent che partono troppo a ridosso dell’edizione precedente hanno delle difficoltà. Devi aver il tempo di fare i casting. Con l’Isola abbiamo sempre aspettato un anno prima di farla ripartire. A me dispiace per XFactor, per il quale continuo a tifare, ma credo che sarebbe andato così in ogni caso.
Non ritieni, quindi, il calo d’ascolti come una rivincita nei confronti di chi non ti voleva nello show in quanto non competente in fatto di musica?
Mi hanno sempre voluto bene. E’ stata una scelta familiare, di affetti. Avrei dovuto iniziare i provini ai primi di giugno con una stagione esaltante, e stressante al tempo stesso, terminata il 31 maggio. Avevo bisogno di riposare e avevo promesso ai miei figli di passare le vacanze con loro. Ho preferito la famiglia all’ennesimo programma televisivo. Sono scelte di vita.
Concludiamo con l’Isola. Non ti lascio andare se non mi dai una chicca sul programma.
La chicca te la darei se sapessi esattamente quando partiamo. Spero di sapere al più presto con certezza la data di partenza.
Novità sul cast?
Ecco, la chicca è questa. Per il momento le donne sono molto forti e stiamo cercando gli uomini all’altezza.
Galanti, Prati e…?
Magnolia mi uccide. Avremo uno scontro di due paesi molto latini. Uno e’ il paese della Galanti, l’altro è un altro Paese. Uno scontro di donne con una storia e una tradizione molto calda, molto hot.
Grazie per essere stata con noi.
Grazie a te Davide, un bacione grandissimo.
1. signorino ha scritto:
20 ottobre 2009 alle 15:31