22
marzo

PIERO CHIAMBRETTI A DM: NON SONO CONVINTO DI UNA PRIMA SERATA, MA SONO CONVINTO DI NON ANDARE PIU’ IN ONDA ALLE 3 DEL MATTINO.

Piero Chiambretti

Istrionico, bizzarro, mai banale e assolutamente geniale. Ma a quanto pare non pensava che qui su DM ne fossimo consapevoli, probabilmente condizionato da alcune frecciatine che non abbiamo risparmiato al Chiambretti Night. E il momento del confronto è arrivato: un confronto bollente, ma solo perchè il nostro vis-a-vis è avvenuto sotto il sole della città dei fiori alla vigilia di un nuovo progetto che si affiancherà a quello attuale e porterà il padrone di casa del night show di Canale5 dritto dritto in prime time. Ladies and gentlemen, signore e signori, Piero Chiambretti su davidemaggio.it.

Piero, tanto per iniziare, sei consapevole del blog al quale stai rilasciando un’intervista?

Ne sono consapevole. Ma adesso che ti ho visto di persona, diventa tutto comicissimo. E poi… io sono di Maggio, quindi come mese ci siamo. Anche se arrivo proprio in extremis perchè sono del 30.

Scherzi a parte, credo tu non abbia condiviso la valutazione degli ascolti che abbiamo fatto…

Si diceva che il programma andava male, che doveva essere spostato, sospeso, trucidato… quando invece andando a leggere numeri, conti, contesti, tutto quello che serve per capire un risultato, forse non era così.

Il fatto che il Chiambretti Night l’anno prossimo venga archiviato per cedere il passo ad una prima serata, non potrebbe essere una chiusura mascherata da una promozione?

La televisione italiana, quella commerciale, non è un convento di buoni samaritani. Quando una cosa non funziona, la si cancella, la si butta e la si calpesta con una facilità estrema. Che poi è una legge che non condivido perchè uno può anche sbagliare un programma ma rimanere un grande professionista. Purtroppo si bollano le persone dopo una o due puntate di un programma andato male. Fortunatamente non è il mio caso e non solo rilancio perchè il Chiambretti Night tornerà probabilmente in prima serata, ma in seconda battuta  il fatto che mi sia stata data la possibilità di pensare anche ad un secondo programma rafforza, in un certo senso, il rapporto tra me e loro.

Ma tu hai la consapevolezza di essere un numero 1?

No.

E allora il problema è forse questo. Quando qualcuno valuta Piero Chiambretti lo fa con un occhio ancor più critico proprio per le potenzialità che ci sono.  Un 17% di questi tempi non si butta via, ma magari uno dice “Arriva Chiambretti in seconda serata, siamo pronti a fare il botto”.

Guarda cosa fanno i Vespa o i Matrix che hanno un collaudo di tanti anni alle spalle. E poi hanno la possibilità di parlare di tutto. Noi, invece, non possiamo parlare di nera, non possiamo parlare di cronaca o anche solo di politica. Se poi si confrontano gli ascolti, non mi sembra ci sia tanta differenza.

Gli investimenti, però, credo siano diversi.

Su questo possiamo parlare a lungo. Innanzitutto non credo realmente che spendiamo quanto viene sostenuto. Non so nemmeno quale sia una vera cifra. Ma mettiamo pure il caso che sia così: se una rete commerciale – quindi non soldi dei contribuenti, che avevo sul collo in Rai – ti dà dei soldi per costruire uno spettacolo di qualità, creatività ed estetica dov’è il problema!?! Fosse per me spenderei tre volte, sempre nel bene di un’idea che io credo sia funzionale a quell’orario. Dove trovi un programma che riesce a mixare la musica da discoteca con quella classica attraverso delle interviste e dei documenti che vanno verso La Storia siamo Noi piuttosto che Sfide, tanto per fare dei nomi di programmi che mi piacciono?!? Tutta questa roba, però, costa. Un minuto di televisione di qualità costa e noi ne facciamo 150.

Cos’è la tv di qualità?

Una televisione che non si vergogna di sé stessa. Una televisione che nel momento in cui la fai puoi anche replicarla dopo 10 anni ed essere sempre convinto di essere all’altezza della situazione. E’ una televisione che non si deprezza e che non vive sull’emotività del momento come può essere una puntata su Avetrana, sulla Libia o sullo Tsunami.

Qual è un programma che non risponde a questi parametri?

Mi diventa difficile dire un programma.

Sei diventato democristiano?

No, è che faccio prima a dirti che non me ne piace nessuno. Certe volte non mi piace neanche il mio, pensa gli altri. Non mi va di fare un nome e dare la sensazione di colui che “guarda per parlarne male”. La tv preferisco farla piuttosto che guardarla. Ma la televisione di oggi non è la peggiore. Ce ne sarà sempre una peggiore.

Se Chiambretti non avesse gli ospiti che ha…

Sono ospiti molto diversi tra di loro. Per molti un ospite si sostituisce ad un’idea. Mi piace lo guardo, non mi piace non lo guardo. La nostra presunzione, qualche volta premiata, qualche altra meno, è che al di là dell’ospite c’è un programma scritto sull’ospite. C’e’ una dialettica, c’e’ una circolazione di parole, di informazioni, di numeri di spettacolo che personalizzano l’ospite facendolo diventare diverso da sé stesso (vedi la puntata dedicata a Banfi per esempio). Sostenere quindi il programma per l’ospite che c’è stasera è limitativo. Il progetto va al di là…

Quanto incide l’ospite sulla fedeltà del telespettatore? Il pubblico sceglie di guardare Chiambretti in base a chi si siede sulla tua poltrona bianca o ti guarda a prescindere?

Ci sono degli schemi, fortemente collaudati (che poi sono quelli che hanno rovinato la televisione), che dimostrano quello che funziona e quello che non funziona. Visto che abbiamo detto che spesso il peggio, in televisione, diventa il meglio, sarebbe sufficiente guardarsi i grafici di una decina di trasmissioni del mattino, del pomeriggio e della sera e laddove questo maledetto picco si alza, riproporlo in una sequenza più o meno costante. Se poi vai a vedere cosa c’è dentro quei picchi trovi il peggio del peggio: c’è la rissa, c’è la donna nuda, c’è la parolaccia, c’è il morto trucidato, c’è lo scoop a sfondo sessuale. Tutto il peggio di una televisione che non si vorrebbe mai vedere.

Beh, è la regola delle tre S. Sangue, Sesso e Soldi.

Ma anche come direbbe Marzullo, mio grande ispiratore, l’effetto del gatto spiaccicato. Sull’autostrada vedi il gatto e… lo guardo non lo guardo, lo guardo non lo guardo… lo guardo!

Il nuovo programma andrà in onda su Canale5 o Italia1?

Sarebbe straordinario se andasse su Rete4, l’abbiamo dimenticata. Visto che sono anche trasversale, perchè non pensare al canale rosa?!? Anzichè il biscione, che è molto fallico, potremmo pensare alla marmotta anche come logo.

A proposito di reti, che differenze hai trovato tra La7, Canale 5 e Italia 1? Quanto ci si sente psicologicamente influenzati dall’editore?

C’è una grande differenza. La7 veniva in un momento storico-personale molto particolare. Ero appena stato cacciato dalla Rai e La 7 era piccola, faceva piccoli numeri ma aveva una grande voglia -con il suo direttore Campo Dall’Orto- di sperimentare. Che è una parola pericolosissima ma molto stimolante. La libertà creativa era totale. Erano tanti anni che non mi cimentavo con un presunto varietà ma i mezzi erano molto ridotti, motivo per cui la lingua batteva dove il copione arrivava.

A Mediaset?

A Mediaset le cose sono in parte cambiate, ma sono cambiate dentro di me. Ho pensato di dovermi adeguare  anche a quella che era la squadra nella quale andavo a giocare. Il che non significa vendersi al nemico: ho fatto anche delle puntate contro il mio stesso editore. Per esempio, durante il mio primo anno a Mediaset, quando ci fu l’allontanamento di Mentana realizzammo una serata senza il corpo di ballo, senza il circo equestre che mi porto dietro intervistando Costanzo e Fede che erano i due poli del giornalismo a confronto. Se pensi, poi, che a Mediaset ho fatto l’addio a Costanzo che passava in Rai ed ero l’ultimo arrivato…

Ma le cose erano ben chiare. Era un po’ il ‘prezzo’ da pagare per portarti a Cologno…

Però sai quante volte un calciatore che arriva dalla provincia nobile, nonostante gli diano la maglie e i soldi da capitano, venga rigettato dallo schema o dalla squadra o dall’ambiente?!? Non era scritto da nessuna parte che in tre anni non solo facessi due reti ma mi preparassi addirittura ad una terza avventura come quella di un’eventuale prima serata.

Perchè accetti una prima serata quando sei sempre stato convinto di dare il meglio in seconda?

Devo dire la verità, io non sono convinto di una prima serata ma sono convinto di non andare più in onda alle tre del mattino. Come Costanzo abbandonò il suo Costanzo Show con la nascita dei reality che portavano la prima serata praticamente alle calende greche, io che ero già abbastanza corazzato da La7, dove andavo in onda piuttosto tardi, non avrei mai pensato di andare ancora più tardi su canali dove c’è la pubblicità, ci sono gli inserzionisti e c’è un costo, quello del sottoscritto e di un programma che coinvolge un’ottantina di persone, che non si capisce perchè debbano andare in onda oltre la mezza.

Costi molto all’azienda?

Credo di costare nella media.

Più o meno di Gerry Scotti?

Meno. Anche perchè ci pagano a peso! (ride, ndDM).

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7 Commenti dei lettori »

1. mats ha scritto:

22 marzo 2011 alle 14:30

Piero è un mito anche se questa stagione mi è piaciuta meno, mi è sembrata meno irriverente. L’ideale per lui sarebbe la stessa fascia oraria di Il senso della vita nelle vecchie edizioni, che parta dalla metà della prima serata (22.30). Anche secondo me la prima serata è un errore…



2. Andre ha scritto:

22 marzo 2011 alle 14:36

Con il passaggio da I1 a C5 il Chiambretti Night ha perso il suo “io”, quel non so chè che lo rendeva il Chiambretti Night.
E se pensiamo questo, pensa a cosa perderà il programma dalla seconda alla prima serata. Però forse la trasmissione di prima serata manterrà solo le idee base del Chiambretti Night.
Vedremo, comunque lui resta un grandissimo professionista.

Come sempre, intervista perfetta. :)



3. Johnny ha scritto:

22 marzo 2011 alle 15:08

Lui è un grande! Uno dei più bravi in assoluto in tv. Ma, il meglio lo dava su La7. Cmq, ce ne fossero come lui.



4. david ha scritto:

22 marzo 2011 alle 15:17

intervista cazzuta con domande spinose, a me chiambretti sta antipatico però dò atto ke è un gran professionista



5. Valentina Segatori ha scritto:

22 marzo 2011 alle 15:19

@david: perchè ti è antipatico?



6. Zoro ha scritto:

22 marzo 2011 alle 17:14

quindi ultima edizione per il chiambretti night, vedremo se farà davvero o no un nuovo programma o resterà a spasso senza fare niente ed essere pagato ugualmente!



7. zia-assunta ha scritto:

22 marzo 2011 alle 18:08

in prima serata su canale 5 farebbe poco. su Italia1 si.
Io lo vedrei bene a condurre un reality vip cattivo, tipo questo UMAN.



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