Il cinema dietro le quinte e sotto la patina consacrante del tempo che moltiplica con il passare degli anni il fascino delle pellicole. Torna domani su La7 La valigia dei sogni, tra passione filologica per la ricostruzione d’ambiente e piacevole intrattenimento. A guidare i viaggi – per un totale di dieci puntate – a spasso nel tempo e nello spazio nel grande schermo ancora una volta Simone Annicchiarico.
Si comincia con Carlo Verdone, sicuramente il migliore interprete della commedia umana italiana nell’ultima fase del nostro cinema, forse il più degno discendente di quella pietra miliare chiamata Mario Monicelli. La troupe de La valigia ricostruisce l’atmosfera di Maledetto il giorno che ti ho incontrato, il film in cui il regista interpretava un critico rock intento a scrivere un libro su Jimi Hendrix.
Il menu di questa prima puntata del nuovo ciclo prevede anche un travestimento, quello dello stesso Simone, nei panni proprio di Hendrix, suo idolo assoluto.Il sentiero di questa prima tappa del viaggio onirico tocca proprio il percorso che i due protagonisti del film fanno sulle tracce di Jimy, da Milano a Londra. Una meta del tragitto ad esempio sarà l’incantevole Cornovaglia. Annicchiarico non sarà da solo, al suo fianco per ripercorrere i momenti del film ci saranno Margherita Buy ed Elisabetta Pozzi. Un’altra chicca è costituita dalla partecipazione al programma da parte di Richard Benson che, tra le altre cose, chiacchiererà di rock con il conduttore, grandissimo appassionato di musica.
In studio, come da tradizione, Alberto Crespi che arricchirà l’analisi del film regalando curiosità e approfondimenti, puntellando la scena in compagnia della sua inseparabile macchina da scrivere. Programma che esalta vivamente il piacere per il cinema dei veri cultori, ma che può ben intrattenere anche coloro i quali, in mezzo alla solita routine dei programmi, ripetitivi più che mai nella stagione estiva, cercano qualcosa di più brillante o sfizioso. Non solo damsiani o accademici salottieri dunque.
La valigia dei sogni, così come programmi quali Stracult, rappresentano in definitiva una bella boccata d’ossigeno per un piccolo schermo estenuato da concept spremuti al massimo e da protagonisti sovraesposti.
1. Folies ha scritto:
26 giugno 2012 alle 20:14