E’ proprio il caso di scriverlo: mai cullarsi sugli allori. E, per certi versi, il dubbio che il team autorale di “Tutti pazzi per la tele” si sia adagiato troppo sull’exploit dell’esordio è più che legittimo. E le crepe del debole riadattamento nostrano, rispetto al più effervescente progetto originale “Les Enfants de la télé“ trasmesso dalla francese Tf1, non hanno tardato a manifestarsi.
Se la prima puntata, oltre a poter contare sui consueti effetti curiosità e novità, si appoggiava sulla partecipazione di ospiti “poco ospiti” come Paolo Bonolis, Lorella Cuccarini e l’icona sexy Pamela Anderson, la seconda, al di là di un Maurizio Costanzo alle prese con il suo congeniale sax nell’inedita cornice di viale Mazzini, da impazzire c’era ben poco.
Il non invitante mix del debutto, consistente in poco originali citazioni di “Paperissima”, “Meteore” ed “Anima mia”, annusato dai non pochi scettici è emerso palesemente in una serata dove la maggior parte degli intervenuti non era certo all’altezza di quelli della precedente. Tra un Albano che avrebbe potuto far maggior presa sui telespettatori rimembrando la fantasmagorica “Saga Lecciso” ed una Carmen Russo che, invece dell’interpretazione di sigle note soltanto all’atletico compagno, sarebbe stata più acclamata se soltanto avesse rimembrato quei fastidiosissimi problemi di salute che portarono Enzo Paolo Turchi a desistere dal prolungato soggiorno sull’Isola.
Ed a metà puntata nostalgia e appeal andavano di pari passo, ovviamente in maniera inversamente proporzionale, con la verve di una sempre brava Antonella Clerici ed un inutile Pistarino. D’altro canto, gli stessi lettori di DM, che hanno commentato live lo show, non hanno nascosto alcune perplessità e a metà programma hanno preferito cambiare canale.
I risultati dell’Auditel (puoi consultarli quotidianamente su DM), mai come questa volta, sembrano aver fotografato al meglio la triste evoluzione: alla seconda manche sembra già lontano il soddisfacente 24,30%, presto tramutatosi in un blando 20,39%. Un risultato che, ha sì determinato la vittoria di Rai1 ma, la consapevolezza del drastico calo e del preoccupante sprofondamento si spera possano scuotere il team autorale a confezionare un prodotto più convincente e con ospiti di maggiore spessore. Dopotutto, di questi tempi, passare dal top al flop è facile quanto cambiare canale. E in Endemol lo sanno bene.
1. Brian Dog ha scritto:
24 settembre 2008 alle 18:14