Massimo Giletti tornerà in Rai ma a tenere nuovamente banco è la sua dipartita da La7. Sono le ragioni della repentina cancellazione di Non è l’Arena a riaccendere gli animi: il conduttore stava per occuparsi di Dell’Utri e Berlusconi e dei presunti legami con le stragi di mafia del 1993 quando ha ricevuto il “benservito”. E’ quanto emerge dalle intercettazioni di Giletti come persona offesa nel procedimento per calunnia a carico di Salvatore Baiardo, che avrebbe mostrato al conduttore la famosa foto di Berlusconi con il generale Delfino e il mafioso Graviano.
Giletti – racconta Il Fatto Quotidiano – era intercettato da quattro mesi e due giorni dopo la chiusura della trasmissione, avvenuta il 13 aprile 2023, riceve la chiamata di Domenico Balsamo, Generale dei Carabinieri in pensione, che gli dice: “Massimo, purtroppo come tu sai, sono stati attaccati personaggi importanti, tra virgolette, della politica, che hanno fatto addirittura parte di governi e ovviamente nessuno ha piacere di queste cose”. Inoltre, invita il conduttore a non parlare per telefono ma soltanto a quattr’occhi. Giletti – si apprende – si lascia andare alle lacrime e viene rincuorato da Balsamo, spesso ospite di Non è l’Arena.
Che il fulcro sia la puntata preparata su Dell’Utri viene esplicitamente fuori da uno scambio di battute del conduttore intercettato con Michele Santoro, che gli domanda: “Ma tu stavi preparando su Dell’Utri? E’ vero?”. Alla conferma di Giletti, Santoro afferma: “C’è un’azione incrociata di protezione di Berlusconi che sta morendo (…), secondo me la fretta è perché tu c’avevi in previsione Dell’Utri (…) la vicenda di Berlusconi spiega questa cosa”. E Giletti vuota di fatto il sacco: “Io ho iniziato ad avere problemi con il presidente (Cairo, ndr) perché in quella roba si parlava anche di Berlusconi, Graviano in quella lunga intervista (con Baiardo, ndr)”. Continua: “Quando lui (Baiardo, ndr) dice ‘ho parlato con Paolo Berlusconi’ lì succede il casino”.
Agli atti anche una conversazione via sms che il conduttore ha con Massimo Cacciari: “Professore, mi hanno censurato. Imbavagliato. Stavo per toccare Dell’Utri con nuove intercettazioni e Berlusconi…”, gli scrive.
Cacciari conferma quanto emerso dalle intercettazioni
Interpellato da Radio 24, Cacciari conferma tutto: la puntata di Non è l’Arena in cui doveva essere ospite è saltata perché – dice – “toccava” Dell’Utri.
“Mi pare evidente che Giletti è stato silenziato su La7 perché Forza Italia era intervenuta in qualche modo minacciando non so quali ritorsioni sull’intervista di Baiardo: questo è un segreto di Pulcinella. Poco prima della messa in onda della puntata Giletti mi disse: ‘il programma è stato sospeso per quella famosa intervista’“
aggiunge, ribadendo la medesima versione ad Affaritaliani:
“E’ evidente come sia andata. Non volevano che andasse in onda la puntata con l’intervista a Baiardo, poi in che cosa consistesse questa intervista non lo so. Giletti non me lo ha detto. Non volevano che parlasse e non volevano far uscire il contenuto che riguardava le note vicende, due più due fa quattro”.
Sulla cancellazione di Non è l’Arena, con conseguente uscita forzata da La7 di Giletti, Cacciari non ha dubbi che sia dipesa dalla volontà di Urbano Cairo (“Chi ha il potere di fermare una trasmissione, il cameraman o la Gruber? E’ ovvio”, sostiene), ma sull’eventualità che il patron di La7 possa aver ricevuto pressioni dalla famiglia Berlusconi preferisce non sbilanciarsi troppo:
“Non lo so, può essere. Sono supposizioni lecite. Può essere che qualcuno fosse interessato che quella trasmissione non andasse in onda”.