Nel giorno del dolore per la morte di Silvio Berlusconi c’è anche spazio per i ricordi di chi lo ha conosciuto da vicino nella veste di imprenditore televisivo. Nel corso dello speciale del TG5, Gerry Scotti ha infatti voluto ricordare chi fosse per lui Berlusconi, commuovendosi negli ultimi secondi del suo intervento.
“Per noi è stato il maestro del lavoro; ci ha insegnato ad amare questo lavoro, a rispettarlo profondamente. A rispettare le persone con cui facciamo il nostro lavoro, quindi tutti: i tecnici, gli operai, la maestranze, le sarte, i parrucchieri, i truccatori. Tutti. E rispettare le persone che poi, del nostro lavoro, usufruiscono, cioè i telespettatori. Questa era la sua massima dottrina a tutti quelli della mia generazione. I grandi che lui aveva intercettato sulla sua strada… Mike, Corrado, Vianello erano gente già del mestiere e quindi, forse, a loro non doveva insegnare nulla. Ma a noi che eravamo i ragazzi di bottega, lui ci ha trasmesso, non insegnato. Trasmesso i valori di questo lavoro“
ha risposto Scotti a Cesara Buonamici, che gli aveva appunto chiesto di parlarle di Berlusconi facendo finta che lei non lo conoscesse. Un discorso che Gerry ha poi proseguito:
“Volente e nolente questi valori, poi, hanno stimolato anche tutte le altri emittenti a fare un po’ come avevamo fatto noi con la tv commerciale. E quindi mi sembra sia stato un bellissimo esempio anche per i nostri concorrenti“.
Certo del fatto che Berlusconi volesse che “la televisione fosse una parte in più della famiglia“, Gerry ha detto che sicuramente l’imprenditore e politico apprezzava tantissimo i “grandi varietà degli anni ‘60 e ‘70” della Rai da cui ha poi trovato ispirazione per trasformarli nel “bellissimo spettacolo del sabato sera italiano” pieno di balletti, colori e costumi che amava vedere.
“Ha amato molto anche i contenitori che occupassero un’intera giornata. Tipo l’invenzione di Buona Domenica, perché guai a toccare a lui la domenica. La domenica bisognava stare tutti in famiglia, guardare tutti col nonno, la nonna, il papà, lo zio, la mamma, i bambini, un programma che dovesse durare dalle 2 alle 8 di sera della domenica. E quando gliel’abbiamo fatto notare, gli abbiamo detto ‘Dottore, ma sono sei ore di diretta’, lui sorridendo diceva sempre ‘E cosa volete che sia, sono sei ore ma vi divertite’. E in effetti quel divertimento poi arrivava nelle case degli italiani. Sono sicuro che tutti glielo riconosceranno, sicuramente“
ha ricordato ulteriormente Scotti, legandolo ad un aneddoto dei suoi esordi televisivi:
“Lo sai che quando mi ha visto la prima volta ha detto a Cecchetto: ‘Eh ma questo qui assomiglia al mio ragioniere in Brianza’. E lui, che era bravissimo, anche nel corso degli anni, a cambiare idea perché era una persona molto intelligente, mi ha detto: ‘Si forse all’esordio ti avevo giudicato così, ma adesso sappi che ovunque io sia, se torno a casa o rientro in albergo, non lo so, e accendo la televisione e c’è la tua faccia ecco, in quel momento, sono a casa‘. Questa era la televisione che voleva Silvio Berlusconi“.
Finché, nonostante i suoi sforzi non è arrivato un piccolo momento di commozione:
“Ho tentato di non commuovermi, sai che sono uno che si commuove molto, ma insomma va beh. Lascio ai prossimi giorni anche i momenti di grande commozione. Oggi ho postato una sua fotografia e gli ho detto semplicemente grazie. Grazie per tutto ciò che ci ha regalato nella nostra vita“
ha salutato, infatti, Gerry il pubblico del TG5 con la voce strozzata.
Gerry Scotti ricorda #SilvioBerlusconi al #TG5 e si commuove pic.twitter.com/kpouIuJF6R
— Roberto Mallò (@robymallo) June 12, 2023
1. aleimpe ha scritto:
12 giugno 2023 alle 18:12