I pomeriggi estivi di Raitre ospitano le repliche di Romanzo Italiano, un programma andato in onda in prima tv lo scorso dicembre, che fortifica un’idea con la quale stiamo già facendo i conti da un po’: la cultura sul piccolo schermo funziona. Perché tra tanti reality, salotti urlati, liti condominiali tra colleghi e sovraesposizioni di ogni genere, chi viene a parlarci di libri e di storia sembra un alieno dal quale quasi quasi viene voglia di lasciarsi catturare.
Romanzo Italiano: Annalena Benini gira l’Italia con i suoi scrittori
L’alieno in questione è Annalena Benini, giornalista dalla voce pacata e con la propensione alla narrazione, che in ogni puntata incontra tre o quattro scrittori per ripercorrere insieme la loro carriera e le loro opere più importanti. Alcuni sono molto famosi e lo sono diventati anche grazie alla tv – come Mariolina Venezia, creatrice di Imma Tataranni, o Marco Malvaldi, il “papà” del BarLume - mentre altri sono autori di nicchia, con una notevole produzione alle spalle.
Già l’idea di avvicinare ai telespettatori la letteratura è buona di per sé, ma in Romanzo Italiano - format originale della scrittrice Camilla Baresani, realizzato da Rai3 e Anele – il viaggio nei romanzi si coniuga con quello nell’Italia stessa: la Benini incontra ogni autore nella città che gli appartiene, quella in cui è nato o nella quale ha ambientato la propria produzione, visitando insieme i luoghi più interessanti e significativi.
L’incontro diventa così un momento di racconto, di ricordi del passato, di scoperta del nostro paese e di alcuni suoi angoli sconosciuti, in un mix che funziona e che conquista. La durata di ogni puntata è di circa quarantacinque minuti ma sembra ci sia tutto il tempo di indagare, di soffermarsi su dettagli e particolari, in uno scambio intimista che svela la persona dietro lo scrittore e fa venire voglia di leggere. Oltre.
Un esperimento ben riuscito, leggero ma mai superficiale, anzi ricco e denso di opportunità.