Non era un successo assicurato quello de La Compagnia del Cigno, che si conclude questa sera: un cast formato prevalentemente da attori sconosciuti, le rigide regole di un’orchestra a fare da sfondo alle vicende, un tema duro come quello del terremoto a fare capolino di continuo ed un mix di linguaggi diversi da digerire. Invece il pubblico di Rai 1 ha premiato la fiction, con una media di share del 23% nei primi cinque appuntamenti ed un grande affetto espresso a mezzo social nei confronti dei giovani protagonisti, le cui storie acerbe restano ancora tutte da raccontare. Alla luce di tutto questo, la realizzazione di una seconda stagione sembrerebbe più che probabile.
La Compagnia del Cigno: i motivi per realizzare la seconda stagione
Ivan Cotroneo, autore e regista, ha colto nel segno, portando avanti un racconto molto emotivo e coinvolgente, intimista, che ha battuto senza difficoltà la concorrenza, incluso l’attesissimo (ma deludente) Adrian. E lo sceneggiatore è abituato ai secondi capitoli, perchè negli anni ha riportato spesso sullo schermo i suoi personaggi di successo, creando per loro nuove storie e racconti.
Questo gli risulterebbe più facile che mai con La Compagnia del Cigno, proprio perchè i protagonisti sono giovanissimi, con vite complesse alle spalle ma un futuro ancora da iniziare: i sette musicisti, che hanno portato in video delle complesse dinamiche adolescenziali, prenderebbero parte volentieri ad un nuovo capitolo della serie che li ha lanciati. Discorso diverso per il loro professore “bastardo”, interpretato da Alessio Boni, la cui linea personale così intensa non potrebbe certo essere reiterata, ma potrebbe comunque restare nel suo ruolo di mentore e collante del gruppo.
Ma l’elemento più importante, che la Rai terrà in conto nel decidere il futuro della fiction, è proprio la platea: il cast di giovanissimi ha attirato un pubblico di coetanei, che li ha sostenuti sul web, e sono proprio questi telespettatori di nuova generazione che l’ammiraglia Rai ha bisogno di fidelizzare, potendo già contare sull’appoggio dei più agée.
La Compagnia del Cigno ha dunque le carte in regola per diventare la nuova Braccialetti Rossi di Rai 1 ma, si spera, senza perdere pubblico per strada come capitato all’altra.