Anche per la settima edizione di MasterChef è arrivata la prova di pasticceria, tanto temuta dai concorrenti quanto capace di far divertire i giudici, che un po’ di goliardica crudeltà ormai ce l’hanno e non la nascondono. Gli aspiranti chef si sono dovuti confrontare prima con la giovanissima Isabella Potì, pastry chef dal talento straordinario, e poi, quando pensavano di averla scampata, con l’immancabile Iginio Massari, che ha abbattuto ogni loro speranza e residuo di autostima.
MasterChef 7: eliminati Matteo e Italo
Il vero problema di questa edizione di MasterChef è tutto lì: nell’autostima. Quella eccessiva di alcuni protagonisti, come i più adulti Fabrizio o Italo, ma anche Marianna e Ludovica, tutti convinti di essere il top e poco propensi ad accettare la critica; quella inesistente di coloro che valgono davvero, troppo insicuri per emergere e dunque capaci in questa fase di bruciarsi e sprecare la propria forza.
Uno di loro è il ventenne Simone, sempre dimesso, sempre spento, ormai “vittima” preferita di Bastianich, che tenta ogni volta di scuoterlo e di accendere in lui una qualche fiamma, perennemente senza successo. Simone, nonostante il carattere molle e la timidezza, è bravo, sa cucinare, arriva spesso tra i migliori, ma sembra non crederci abbastanza per fare un vero exploit, cosa che infastidisce i giudici, consci del suo valore.
L’altra è l’ucraina Kateryna, anche lei brava e precisa, ma troppo critica con se stessa, troppo frenata dalla paura di sbagliare, troppo severa per farsi furba. E infine la cinquantenne Giovanna, anche lei capace di stupire, ma troppo impegnata a piangersi addosso, ad arrabbiarsi e a piagnucolare per rigare dritto e dare il meglio di sé.
Per il momento l’unico che riesce a mantenere un certo equilibrio è Alberto, il sosia di Gianluca Grignani (come ha fatto notare Barbieri): lui non si espone mai troppo e sta sulle sue, ma sa mettersi in gioco, non ha paura di parlare con giudici, di dire la propria opinione, e per questo può essere considerato nel contesto “una personalità”.
La settima puntata, caratterizzata anche da Mystery Box con ingredienti strambi a scelta e una prova in esterna passata a sfamare gli scout, ha visto uscire dal gioco Matteo, rientrato nel ripescaggio, e il settantenne Italo, il “nemico giurato” del gruppo. Che è apparso alla fine troppo bersagliato, isolato, quasi una vittima, ma fiero ed ostinato fino all’ultimo nel fronteggiare i giudici che lo mandavano a casa freddando tutti con un:
“Nessuno qui può insegnarmi come vivere. Io sono già stato quello che voi siete, non so se voi sarete quello che io sono”
Con la sua uscita di scena il gioco si fa duro perchè, adesso che non hanno più un capro espiatorio su cui scaricare responsabilità e frustrazioni, i concorrenti dovranno darsi da fare sul serio per non essere fatti fuori.
1. alessandro ha scritto:
2 febbraio 2018 alle 07:59