Dopo l’imprevedibile risultato dell’evento musicale Una serata… Bella – Per te, Gianni! (11,80% di share e 2.418.000 telespettatori), la Colorado Film ha poi confezionato le varianti Per te, Mogol! e Per te, Bigazzi!. Ecco, ultimamente l’intrattenimento di Rete 4 non è stato certo tema di discussione, fonte di qualche interrogativo o stimolo per un ragionamento, ma se qualcuno avesse provato a immaginare chi sarebbe potuto diventarne il garante, il promotore, il paladino, probabilmente solo un visionario o un veggente avrebbe fatto il nome di Marcella Bella. Eppure è proprio la cantante catanese l’ideatrice e animatrice della serie di appuntamenti musicali sopraccitati che hanno dato un po’ di fiato alla rete cadetta Mediaset e che hanno ottenuto nel loro insieme un discreto riscontro di pubblico.
E così, in un sabato sera insolitamente sgombro di spettacoli (Rai 1 ha trasmesso la partita Liechtenstein-Italia e Canale 5 il film d’amore The best of me), Rete 4 ha proposto un nuovo speciale one-shot di Una serata …bella, col sottotitolo Senza fine!, dedicato a Sergio Endrigo, a Luigi Tenco e soprattutto a Gino Paoli. Diciamo subito che è sempre un piacere sentire musica di un certo livello e insieme così popolare, piacevole come rivedere Gino Paoli in ottima forma e battagliero e Ornella Vanoni sempre senza freni.
Una Serata…Bella Senza Fine – gli interventi di Gino Paoli e Ornella Vanoni
La cantante si è detta stufa di parlare della sua storia d’amore con il cantautore, ha ricordato come entrambi agli esordi fossero delle “seghe” a cantare, e ha confessato di essere un pasticcio con le tecnologie tanto dall’aver dovuto digerire, suo malgrado, ore e ore di una trasmissione di Tv8 (evidentemente Matrimonio a prima vista) senza capirla perché “se già falliscono i matrimoni fra due che si conoscono da vent’anni figurarsi quelli fra due sconosciuti”.
Gino Paoli ha polemicamente marcato la differenza fra i cantanti della propria generazione (dei “dilettanti” che nella vita facevano altro di mestiere) e quelli di oggi (dei “professionisti”, dei mestieranti che pensano al mercato), chiosando che oramai per contattare un collega si deve passare per le major, il produttore, l’agente, le guardie del corpo e poi magari arrivi a “un coglione”.
Una Serata…Bella Senza Fine – la “gaffe” di Caccamo
E se le canzoni e i contenuti c’erano, la confezione ha lasciato a desiderare. Innanzitutto il montaggio ha decapitato alcuni testa-coda emotivi che sarebbe stato bello godersi, poi c’è stata l’ansia da prestazione e da differita perché questa volta il distacco fra registrazione e messa in onda era limitato a una decina di giorni: è normale che Caccamo parlasse del suo primo libro “che sarebbe uscito tra qualche giorno” (il 10 novembre) mentre è stato imbarazzante che Signorini lo correggesse con un lapidario “è uscito da due giorni” e poi il povero cantante chiosasse con un tentennante “sì, è uscito da due giorni”.
Una Serata…Bella Senza Fine – la coppia Signorini e Celentano
In realtà l’opinionista del Grande Fratello Vip si è dimostrato preparato e sciolto nei panni del presentatore (per la cronaca i panni erano un abito elegante e delle scarpe da ginnastica), e Rosita Celentano si è data da fare benché troppo dipendente dal gobbo, ma lei è pur sempre uno dei quattro figli d’arte che impreziosirono di gaffe il Festival di Sanremo del 1989. Non aiutati dal copione, Signorini e la Celentano hanno spesso scambiato le presentazioni per qualcosa che oscillava dalla confessione a cuore aperto all’esaltazione e hanno frainteso il concetto di suspense con quello di ansia e dunque non smettevano di alludere a ciò che sarebbe venuto dopo, sempre proiettati a qualche “sorpresa” tanto generica quanto non pervenuta.
Una Serata… Bella Senza Fine – c’è da migliorare
Il problema vero e proprio è stata la scaletta, monotonamente costruita su una sequenzialità secca e quasi svilente: una presentazione-esibizione-chiacchieratina dopo l’altra senza guizzi, a parte le due più lunghe interviste a Paoli e Vanoni, e quella tarda e un po’ tirata via alla figlia di Endrigo. Insomma, sono serate gradevoli, soprattutto per un certo tipo di pubblico, che avrebbero bisogno di un lavoro autorale un po’ meno ingessato, con almeno due o tre “trovate” (che in tre ore di show ci possono stare). Perché l’idea di Marcella è “Bella” e basterebbe poco per impreziosire il tutto.
1. Davide Fi ha scritto:
13 novembre 2016 alle 13:46