C’era un tempo in cui al Festival di Sanremo le parolacce erano bandite: se in qualche testo compariva un vocabolo scomodo, durante i live andava sostituito con qualcosa di più consono che non “disturbasse” i telespettatori a casa. C’era anche un tempo in cui la gara delle Nuove Proposte era relegata sul fondo delle serate, a volte dopo la mezzanotte, quando gran parte del pubblico era già “tramortito”. Ebbene, Carlo Conti con una sola mossa ha cancellato entrambe le tradizioni.
Festival di Sanremo 2016: il vincitore dei giovani sarà proclamato entro le 23
Questa sera conosceremo il vincitore della categoria, e la proclamazione avverrà entro le 23, come confermato dal direttore Giancarlo Leone in conferenza stampa (qui le ultime polemiche e la richiesta di riammissione di Miele). E sia la seconda che la terza serata di Sanremo 2016 si sono aperte proprio con la gara tra i giovani, che si sono sfidati in due duelli stile talent show con tanto di conduttore che, posto al centro tra i due, alzava il braccio in segno di vittoria a chi ce l’aveva fatta. Una bella opportunità per loro, che hanno potuto godere e ancora godranno dell’attenzione di una vastissima platea.
Festival di Sanremo 2016: le parolacce nei testi delle Nuove Proposte
Ma la nota curiosa è che in apertura della seconda puntata, quando la famiglia intera italiana era per definizione davanti alla tv in fascia protettissima, sono risuonate varie parolacce/espressioni “forti”. Le Nuove Proposte hanno infatti deciso di usare un linguaggio iper realistico quest’anno, ben lontano dal romantico sole, cuore amore.
Ed ecco che quel giorno la prima sfida ha visto Cecile perdere con N.E.G.R.A, il cui testo (qui potete leggerlo integralmente) è molto duro e crudo e ad un certo punto dice “quando mi vedi nuda, non te ne fotte più“; Ermal Meta invece ha chiuso la sua Odio le favole (qui il testo) con la frase “Mi hai strappato l’amore di bocca, ma ogni tanto una str0nza ci tocca” ed ha vinto contro Irama, che nella sua Cosa resterà (qui il testo) ha cantato “con il mio orgoglio che uccide quello che voglio, sapendo che è una cazzata, volevo soltanto essere parte di un gruppo” e poi “dite pure a quegli stronzi che non mi accontento“.
Dei tre, solo Ermal Meta è ancora in gara, e canterà ancora stasera. Intanto, grazie a loro la parolaccia è stata sdoganata senza se e senza ma: benvenuta modernità o addio sacralità?