Dopo l’anteprima assoluta il 4 settembre nel corso del Festival del Cinema di Venezia, Canale5 trasmetterà in esclusiva, il 7 settembre in seconda serata, il docu-film “Harry’s Bar”, con la regia di Carlotta Cerquetti. Una pellicola, realizzata dalla Widers Film, in collaborazione con Taodue Film, nata con l’intento di raccontare la storia del famoso locale veneziano, dichiarato nel 2001 patrimonio nazionale dal Ministero dei Beni Culturali.
La storia di Venezia si sovrappone a quella di Harry’s Bar: immagini e luoghi di oggi intrecciate con quelle in super 8 dell’archivio privato dei Cipriani e di repertorio dell’Istituto Luce, fotografie d’epoca e molto altro. Il tutto descritto dal racconto unico di Arrigo Cipriani, figlio dello storico fondatore Giuseppe e da personaggi coinvolti nelle vicende della città lagunare. L’insieme di queste voci svela quali sono gli elementi che fanno di questo locale un posto unico al mondo.
Harry’s Bar: la storia
L’Harry’s Bar nasce nel 1931 in seguito a un gesto di generosità fatto da un giovane barman dell’Hotel Europa, Giuseppe Cipriani, nei confronti di un cliente americano rimasto senza soldi, di nome Harry Pickering. Il cliente, per gratitudine, investe in un bar che sarà il regno di Giuseppe e prenderà il nome dal suo finanziatore: Harry. Il locale attrae da subito moltissimi clienti, perché è il primo nello stile di un bar d’albergo che però non si trova in un albergo e per il talento del barman Giuseppe, grande preparatore di cocktail, ideatore di piatti prelibati e straordinario ospite.
Dall’anno della sua nascita, Harry’s Bar attraversa mille vicissitudini, dalla chiusura sotto il fascismo al momento in cui viene proclamato monumento nazionale, nel 2001. In 80 anni di storia veneziana, questo locale ha visto passare scrittori, pittori, registi, divi del cinema, re, regine e tanti buongustai. Fino a diventare una leggenda.
A Giuseppe Cipriani, negli anni, è subentrato il figlio Arrigo, “il primo uomo che ha preso il nome da un bar”, che da 50 anni si prende cura di quella che lui chiama “La Stanza”. Perché Harry’s Bar è un piccolo locale, anche se dentro vi è passato il mondo e la sua storia si è sempre intrecciata con la storia di Venezia, con tutti gli accadimenti che hanno animato la città dagli anni 30 in poi: dalla Mostra del Cinema alla Biennale D’Arte, dalla guerra alla Liberazione, dagli anni del Jet Set fino ai fatti del ’68.
1. xxxxx ha scritto:
22 agosto 2015 alle 14:32