Il retroscena passa in primo piano. E diventa subito notizia. Ieri sera Gazebo è andato in onda con una puntata degna di menzione, destinata a far discutere e a conquistare una consistenza giornalistica nel dibattito d’attualità. Il programma di Rai3 condotto da Diego Bianchi, in arte Zoro, ha trasmesso alcune immagini inedite sugli scontri tra polizia e operai della Ast di Terni avvenuti a Roma mercoledì scorso. Il racconto video, realizzato in presa diretta e con lo stile amatoriale tipico della trasmissione, ha portato alla luce nuovi elementi che metterebbero in discussione la dinamica ufficiale dei tafferugli.
Gazebo, il video sugli scontri tra polizia e operai
Zoro ha seguito e ripreso la manifestazione degli operai dal suo interno, lungo le vie della Capitale. E a differenza dei principali programmi d’informazione, che nei giorni scorsi hanno proposto immagini dall’alto, Gazebo ha documentato il tutto stando sulla prima linea. In uno degli attimi salienti, il racconto di Bianchi ha mostrato come il repentino avanzare del corteo abbia innescato la reazione delle Forze dell’Ordine. Ad un tratto, un funzionario di polizia ordina agli agenti di caricare, e partono le prime manganellate. “Qualsiasi ripresa che voi potete trovare in giro testimonierà che questa cosa accade prima di qualsiasi impatto” ha commentato Zoro, evidenziando l’anomalia.
Gazebo: Alfano nella polemica
In una sequenza successiva, il sindacalista Maurizio Landini tenta di placare gli animi e si confronta con alcuni poliziotti. Le immagini hanno offerto una documentazione straordinaria, che ha tutti gli estremi dello scoop. Ora: guardando il video si potrebbero trarre conclusioni opposte riguardo al comportamento delle parti in causa, ma ciò non toglie nulla al valore giornalistico del filmato. Come in una trasmissione d’inchiesta, a Gazebo sono state sollevate perplessità sulla relazione presentata dal ministro Alfano in Parlamento. Secondo quanto affermato su Rai3, il capo del Viminale avrebbe fornito una ricostruzione erronea o sarebbe stato mal informato.
Tale obiezione, supportata dalle riprese di Zoro, potrebbe riaprire le polemiche divampate nei giorni scorsi, coinvolgendo persino il Ministero degli Interni. Sui social, cassa di risonanza per Gazebo, è già montata la discussione. E’ interessante notare come il caso sia stato sollevato da un programma che non nasce con una vocazione strettamente giornalistica. Il lavoro di Diego Bianchi, che di solito ha un tono ironico ed irriverente, stavolta ha assunto ben altro spessore (anche se ciò non era stato certo programmato).
I fatti hanno trasformato un filmato amatoriale in notizia e il retroscena ha abbandonato la propria dimensione clandestina per imporsi alla pubblica attenzione. In tempi non sospetti vi avevamo avvertiti: Gazebo sta cambiando pelle.
1. DON IVANO ha scritto:
3 novembre 2014 alle 12:57