Anche Diego Bianchi, in arte Zoro, è diventato un po’ renziano. Ovviamente ci riferiamo alla dimensione televisiva del fenomeno, non certo a quella politica. Al debutto con la terza edizione di Gazebo, in onda la domenica e il lunedì in seconda serata su Rai3, il videomaker romano si è dovuto adeguare alla tendenza Matteo-centrica ormai ricorrente, secondo cui tutti i programmi di infotainment debbano esordire interessandosi alle gesta del premier. Una scelta in parte obbligata, bisogna ammetterlo, ma decisamente generalista per una trasmissione che punta ad essere anticonvenzionale.
Gazebo: Zoro debutta con Matteo Renzi
In un momento in cui raccontare l’attualità politica significa parlare di Matteo Renzi, anche Zoro si è adattato. E così, nelle prime due puntate della nuova stagione, il conduttore ha piantato il proprio Gazebo tra Palazzo Chigi ed il Nazareno. Non solo: in occasione della première domenicale, Bianchi ha pure presentato Renzi in a Day, un ironico reportage sul recente viaggio del Presidente del Consiglio negli Stati Uniti realizzato attraverso i video amatoriali inviati dai telespettatori. Inoltre, per tenere alto il pathos, Gazebo ha poi invitato il premier a rispondere a tre domande che, ieri sera, la deejay Kris Grove era pronta a recapitargli sotto casa.
La conduttrice radiofonica è apparsa in collegamento sotto la sede del Governo, in attesa che Renzi scendesse. “Matteo, winners are not afraid” ha detto, ma del rottamatore non si è vista manco l’ombra. A onor del vero, le imprese renziane non sono state l’unico argomento affrontato da Gazebo. Ieri sera il programma ha raccontato a modo suo anche le primarie del Pd in Emilia Romagna, il referendum in Scozia e le conseguenti reazioni leghiste. A fare da cerniera tra i vari temi, lo stesso Zoro, anima(tore) del programma e direttore d’orchestra rigorosamente in t-shirt (che fa sempre alternativo). Dopo tre edizioni, il videomaker è diventato l’abile coordinatore di un racconto sempre più polifonico, in cui l’idioma romanesco la fa da padrone.
Gazebo: Zoro si prepara al prime time
I pezzi forti del programma si confermano i filmati dello stesso Zoro, il quale in studio commenta le immagini assieme ad un Marco Damilano sempre più co-protagonista. La dimensione social permane nel dna di Gazebo, anche se i cinguettii appaiono spesso come un rumore di sottofondo. E’ evidente che la trasmissione si stia naturalmente evolvendo, forse anche in vista del debutto in prime time che avverrà venerdì 24 ottobre prossimo, con il primo di alcuni appuntamenti speciali.
Bianchi Di-ego (spesso molto ego) prova così ad essere meno autoreferenziale: impresa non facile in un programma creato a sua immagine. Nell’epoca renziana, #passodopopasso anche Gazebo riforma se stesso.
1. Francesca ha scritto:
30 settembre 2014 alle 15:48