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febbraio

GIUSEPPE FEYLES: “LA TV GENERALISTA SI DEVE CARATTERIZZARE. RETE4 PUNTA AD AUMENTARE LE PRODUZIONI, SU TOP CRIME POTREBBE ARRIVARE IL FACTUAL”

Giuseppe Feyles

Una rete generalista da svecchiare e due reti digitali con un successo da consolidare. E’ questo l’impegno quotidiano di Giuseppe Feyles, il direttore di Rete4, Iris e Top Crime. Tra budget ridotti, la nascita continua di nuovi canali tematici e la necessità di caratterizzare l’offerta generalista, in un’intervista rilasciata al mensile Tivù, Feyles racconta progetti presenti e futuri dei tre canali Mediaset, partendo naturalmente da Rete4, la rete che nei suoi sette anni di direzione ha subito un forte restyling.

“E’ stato accelerato un processo di trasformazione in parte voluto, in parte imposto dall’all digital. E’ sparita parte delle produzioni d’intrattenimento, perché volevamo concentrarci su un altro tipo di prodotto, ma anche perché l’intrattenimento e gli eventi non erano più alla portata del nostro budget nè in linea con il contesto delineatosi sul mercato. Con un’offerta digitale così ampia, gli eventi devono avere una portata intrinseca molto forte, altrimenti si perdono nella marea di offerta frammentata. Abbiamo impresso una forte accelerazione in campo informativo e rafforzato l’area del factual e della documentaristica, intendendo non solo il documentario d’acquisto, ma anche l’autoproduzione”.

Un processo già messo in atto dall’ex numero uno Giancarlo Scheri, che cercò di scrollare di dosso l’identità di rete rosa, tutta soap e telenovelas.

“E’ un concetto che andrebbe sfumato, nel senso che noi conserviamo, e intendiamo continuare a farlo, una quota di pubblico femminile. Però, abbiamo fatto sì che la proposta delle rete non si componesse più di sole soap, innestandovi contenuti in grado di ringiovanire il nostro target, come le serie americane o le produzione “Life” o “Alive”, condotte da Vincenzo Venuto”.

Per Feyles il 2013 è stato un anno piuttosto fortunato grazie all’exploit di Top Crime, ed al canale a tutto cinema Iris, che mantiene la leadership in prima serata tra le reti all digital. Un successo frutto di un forte lavoro di squadra.

“Quello del ruolo dei direttori è diventato un tema su cui riflettere, perché – parlo per me, ma anche per il mio vice Carlo Panzeri – va rapidamente mutando. Ormai ci troviamo a coordinare gruppi di reti in contemporanea, cercando di comporre un’offerta completamente per generi e target. A nostra volta poi siamo coordinati dalla direzione generale dell’azienda (in particolare dal direttore generale contenuti Federico Di Chio) che deve gestire tutta la proposta free di Mediaset e armonizzarla con le altre: la pay, la neonata visione off line, internet e gli altri rami di gruppo. Una tale complessità non poteva che mutare in profondità questo mestiere, individuando dei ruoli ben definiti. E’, infatti, il nostro gruppo di reti ha assunto un’identità molto chiara: veicolare un’offerta di cinema per un pubblico adulto su Iris, proporre il genere detection per una platea prevalentemente femminile su Top Crime e fare di Rete 4 un canale per un pubblico adulto maschile e femminile. A questa complessità si aggiunge un’attenzione ai costi meticolosa. Il che rende ancora più difficile, seppur più interessante, il lavoro”.

Il direttore intende puntare soprattutto sull’identità delle singole reti, e sostiene che le generaliste debbano sempre più caratterizzarsi.

“Le reti tematiche, quelle che noi abbiamo fatto nascere, hanno un profilo identitario chiarissimo. Ed è per questo che il pubblico le premia. Ogni spettatore sa che, se vuole vedere un film, può andare su Iris; oppure, se preferisce una serie poliziesca, su Top Crime. Le reti native digitali sono profilate molto bene. Ma la tv generalista non è più la stessa, e come sarà in futuro è ancora impossibile stabilirlo. Per quanto riguarda me e la mia squadra, sappiamo di dover mantenere un’offerta varia e sperimentare strade nuove, come l’infotainment e le produzioni low budget. Di una cosa sono pienamente convinto, e lo è anche l’azienda: le grandi generaliste devono caratterizzarsi attraverso l’autoprodotto, che va realizzato a costi totalmente diversi da quelli di un tempo”.

Pur prestando attenzione a Rai3 e La7 per l’informazione, Feyles dichiara di non avere come mission di rete quella di fare servizio pubblico.

“Non è la nostra mission, e anche su Canale 5 e su Italia 1 si trovano trasmissioni che svolgono compiti di valore sociale. Tuttavia, è certo che Rete 4 spesso ospita programmi che non trovano spazio su altre reti perché non hanno grandi potenzialità di ascolto, ma meritano di essere trasmessi per la loro qualità o rilevanza. Vedi Downton Abbey: non è una serie da ascolti altissimi, ma è un programma raffinato che piace a una certa parte della nostra platea”.

Nonostante la sfortunata esperienza di Radio Belva con Cruciani e Parenzo, Rete4 continuerà a puntare su produzioni interne e offerte dal taglio informativo.

“Intanto va detto che Quarto Grado va benissimo, grazie alla squadra di Siria Magri e alla conduzione di Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, e Quinta Colonna è un successo nel panorama dell’informazione italiana. Radio Belva è stato come un numero zero, e confermo la mia stima per i suoi conduttori. Al momento su Rete 4 non è prevista una ripresa, però, puntiamo all’aumento delle serate di produzione e tra le opzioni c’è anche quella di trovare un’ulteriore strada informativa. Inoltre la rete oggi può contare su un tg autorevole e su prestigiosi approfondimenti, come Terra!. E’ chiaro che, nell’arco di sette giorni, lavoriamo anche su altri generi, tra cui una serata tutta dedicata alle fiction d’acquisto”.

Per quanto riguarda la serialità, dopo Downton Abbey, Tierra de Lobos e Hatfields & McCoys, arriverà a breve anche la serie Usa La Bibbia.

“…ci saranno La Bibbia, prodotta da Mark Burnett e trasmessa da History Channel Usa: 10 puntate, con una recitazione di alto livello, che abbracciano un arco temporale che va da Noè fino alla resurrezione di Gesù. Tra i diversi titoli che stiamo trattando sui mercati internazionali, c’è anche Call the Midwife di Bbc, una serie molto commuovente, su un gruppo di ostetriche che lavorano nella periferia della Londra negli anni 50.”

Per quanto riguarda invece Iris, rete leadership degli ascolti, Feyles sottolinea l’importanza della programmazione.

“Soprattutto l’impaginazione: proporre titoli con una determinata logica li pone sotto una luce diversa. Le faccio un esempio: abbiamo trasmesso “Fino a prova contraria” di Clint Eastwood, non un blockbuster e già programmato tempo prima da Rete 4 e anche da Iris con risultati medi. All’interno del ciclo “Human Rights” con il commento di don Gino Rigoldi, ha raggiunto un sorprendente 2,5%. E’ la riscoperta di titoli già conosciuti”.

Sul fronte di Top Crime, infine, il direttore annuncia l’arrivo in prima tv di Bones e Hannibal, e di altre serie tv, stando però ben attenti a non rubare pubblico alla sorella maggiore Rete4.

“E’ in ottima salute: cresce in modo costante. A breve programmeremo serie come Covert Affairs, The Following (già partita, ndDM), Bones in prima visione, Hannibal (appena finita la finestra pay), e tante altre. Stiamo valutando l’opportunità di introdurre il factual, e stiamo riflettendo sul cinema: in primavera sostituiremo – almeno temporaneamente – la serata film con la serialità. Inizieremo con “Romanzo Criminale”, un prodotto collocabile a metà tra i due generi. I risultati confermano che siamo sulla strada giusta, attualmente raggiungiamo l’1.2%. Ormai, tra Iris e Top Crime, in prime time totalizziamo più di tre punti di share che dobbiamo fare attenzione a non togliere a Rete 4″.

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23 Commenti dei lettori »

1. Michele ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 13:52

Secondo me è stato un grande errore cambiare la linea editoriale di Rete 4: fino a che è stata la rete ”rosa” di Mediaset gli ascolti andavano molto bene, il canale aveva una sua identità precisa e riconosciuta ed i programmi avevano molto successo, addirittura davano fastidio a quelli delle reti ammiraglie, pensiamo agli ascolti che in prima serata facevano telenovelas come Manuela o La donna del mistero ed inoltre con i contenitori ”rosa” di Patrizia Rossetti, Rete 4 era leader della fascia oraria pomeridiana poi arrivò Giovanelli che nel 1996 cambiò target e linea editoriale e da allora Rete 4 ha sempre faticato non poco ad avere un proprio palinsesto ed una propria identità, anche l’ultima che puntava a far diventare Rete 4 la ”LA7 di Mediaset” ha fallito sonoramente (vedasi flop di Quinta colonna versione quotidiana e di Radio Belva) secondo me sarebbero dovuti restare una rete al femminile



2. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 13:54

Iris e top crime vanno bene; altro discroso è rete4..al momento il programma più visto è il segreto che è una telenovela….quindi caro direttore di oggi e direttore di ieri…a nulla sono valsi i cambiamenti…rete4 è una rete rosa e tale doveva rimanere…i 4 5 milioni che facevano le telenovelas con il restyling che avete fatto li avete viati in qualche nuova genialiata auto prodotta. ?…



3. lordchaotic ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 14:07

era rete 4 la vera la 5, dovrebbero trasportare parte dei contenuti e chiudere la 5



4. Marco89 ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 14:26

Rete 4 deve ritornare a fare le soap e le telenovelas, non riuscirà a recuperare nuovo pubblico ed è meglio concentrarsi su una strada precisa. I programmi più seguiti sono (a grandi linee) Il segreto in replica, La signora in giallo, i film con Bud e Terence…insomma bisogna puntare a questo. Al mattino con le repliche si ottengono risultati discreti. Il rischio di essere troppo retrò e di divenire quasi una rete digitale esiste, ma le cose ora non mi sembra funzionino meglio. Con le telenovelas secondo me si migliorerebbero dei risultati, su Vero tv erano più seguite delle trasmissioni nuove di zecca; si rischia di creare un miscuglio e di non catalizzare più l’attenzione su nessun tipo di target, con tutto il rispetto per il percorso che il direttore sta facendo. Rimettano Manuela, Cuore selvaggio, la donna del mistero o Edera. Vorrei vedere…
Ottimo invece il lavoro fatto su Iris e Top crime, complimenti.



5. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 14:35

Daccordo con te marco…ma meglio nuove produzioni….ci vorrebbe un michele franceschelli, che riposi in pace, di oggi…lui credeva alle telenovelas e nonostante ne acquistava molte, nn tutte ben fatte, il genere andava bene e portava ascolti…i 4 milioni di manuela e la donna del mistero insegnano….la5 farebbe bene a chiudere con lo 0.8 circa fisso ogni mese nonostante i vari tacchi, torte e cavolate varie nn regge



6. Marco89 ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 14:50

@ Marco: io sono di parte perchè crescendo con le nonne è facile poi aver seguito almeno una puntata di qualche telenovela, però credo che oggettivamente sia una strada che si porebbe ripercorrere. Se poi gli ascolti non dovessero essere la priorità possa anche capire, ma il pubblico pronto a riseguire le soap e le telenovelas c’è eccome, questo è un periodo dove l’effetto nostalgia ha il suo perchè (basti guardare i dati di Rete4) e vedendo il rischio di non accalappiare nuovo pubblico ( con tutte le reti digitali in vita), meglio conservare e rirecuperare quello tradizionale che merita lo stesso rispetto. Comunque vedremo le strade che il direttore percorrerà.
Basti guardare Rai Premium: va benissimo con le serie italiane.



7. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 14:55

Anche io grazie a mia nonna iniziai da puccolo a seguirle e nn ho più smesso…ora con internet per forruna io e molti aficionados le possiamo vedere su pc ma ci sono persone anche le denigratici che nn sanno levoluzione che il genere ha avuto e i successi che ci sono nel mondo sia di televisa, telemundo, globo etc….quindi si ai vecchi successi ma difficili da riproporre soprattutto alcuni…vedi la donna del mistero, cuore selvaggio (televisa chiede cifre astronomiche x il rinnovo)…quindi nuove storie che hano avuto successo se ben promozionate (nn come ha fatto rai2 con PP) avrebbero il loro seguito.



8. marcko ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 15:25

chi ha commentato quì prima di me non so quanti anni possano avere, ma io ricordo bene le telenovelas su rete4 ke davano negli anni 80 e inizio anni 90 e in parte erano tremende.
poi era più che altro una moda, che in pochi anni è passata e il successo si è inesorabilmente esaurito.

e se devo dare un giudizio alla rete4 degli anni 90 non è che fosse proprio un bel canale….
era pieno di telenovelas e soap opera tra cui alcune davvero brutte, è credo che riproporle in massa oggi sarebbe un suicidio x la rete.. farebbero dei nano ascolti e niente più…
con ciò non voglio dire ke la rete4 attuale sia una meraviglia, ma dall’avvento del digitale il panorama televisivo è completamente cambiato e bisogna pure mettere in conto ke i soldi vengono tutti indirizzati verso canale5, e a rete4 rimangono le briciole….



9. Michele ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 16:07

@Marco89 Sono d’accordo con te in parte, anche secondo me Rete 4 dovrebbe tornare ad essere la rete che era all’epoca di Michele Franceschelli (ma è morto? Non lo sapevo) ma proponendo telenovelas nuove ed inedite e non ritrasmettere quelle vecchie replicate mille volte tra Lady Channel, Vero e tv locali (concordo poi con marcko che effettivamente alcune telenovelas degli anni ‘80 e dei primi ‘90 erano davvero insostenibili, le protagoniste piangevano nove scene su dieci ed il doppiaggio italiano a volte era proprio pessimo, ve le ricordate le parodie del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi?)….

Poi potrebbero riprendere a trasmettere soap americane storiche interrotte all’improvviso come Febbre d’amore e General Hospital.

Non scordiamoci comunque che la Rete 4 di Michele Franceschelli non era solo soap, telenovelas e Patrizia Rossetti ma c’erano anche quiz, talk show, varietà e persino programmi giornalistici (”Linea continua”, primo tentativo di copiare ”Chi l’ha visto?” vent’anni prima che arrivasse di ”Quarto Grado”), sempre rivolti però ad un target femminile



10. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 16:52

Ho 36 anni e le novelas me le ricordo benissimo…franceschelli mori purtroppo nel 2006giovane a 41 anni..nn ricordo la causa; cmq si e vero alcune novelas erano bruttine ma parliamo anche degli anni 80 90…riproporre le stesse viste su lady channel vero tv e tv locali non avrebbe senso..il compaccio sarebbe quello di riproporre storie mai più viste e cmq molto amate e richieste dal pubblico (vedi mio post precedente) da affiancare a nuove telenovelas…più o meno lo stesso che sta facendo mediaset espana con vasile con il rinnovo del palinsesto de Lasiete dal 14 febbraio…proporre telenovelas x i vari target da affiancare poi a repliche di serie tv-movie al femminile:tierra de lobos, el principe, romeo y julieta sin tetas..etc..



11. Marco89 ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 17:12

Michele: Sì, forse mi ero spiegato solo in parte. Bisognerebbe affiancare a prodotto nuovi quelli più datati, creare il giusto equlibrio tra vecchio e nuovo, però alcune telenovelas di un tempo come Cuore selvaggio o La donna del mistero non è che ultimamente le abbia viste tanto in giro.
Non è che sono espertissimo, ma credo che il tutto potrebbe funzionare, o se non altro provarci soprattutto alla luce dei risultati di questi tempi. Il segreto per esempio, ha risollevato il pomeriggio di canale5, risolto il problema della domenica sera e garantito a costo zero buoni ascolti nel preserale di rete4 ( e si parla di repliche). Io non lo seguo ma mi sembra ben fatto; non credo che le telenovelas fossero una moda, sicuramente in mezzo c’erano attori e situazioni tra il comico e il paradossale ma c’erano anche parecchie attrici in gamba, una su tutte la Gallo. Io ho 25 anni appena fatti, ricordo quel che ricordo ma ho avuto modo di rivedere qualcosa, come Manuela su Vero tv e non mi è sembrata fatta così male, anzi. Altre non le guarderei mai per esempio.
Il genere, ovviamente come spiegato non fatto solo di prodotti vecchi ( ma che attirerebbero comunque non poco), potrebbe funzionare.
Inoltre, potrebbero riprendere le puntate di Sentieri e Febbre d’amore, o addirittura la prima stagione di Dallas.



12. Marco89 ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 17:16

Forse Cuore selvaggio sì è passato, o mi ricordo male io, ma Edera per esempio…mi sa che non passa da parecchio. Agnese Nano e la Omaggio erano e sono strepitose.
Poi ricordo Alen Luz de La luna…si tratta di ricordi ovviamente, purtroppo il tempo passa.



13. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 17:37

Edera mai è passata…o meglio ripassata..eppure anche su tve con il titolo di Yedra ebbe un buon successo. Concordo con marco 89…il nuovo dallas invece di regalarlo a La5 potevano darlo a rete4. Alen la stanno rifacendo su vero tv ma , parere personale, un obrobrio.



14. Michele ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 18:07

@Marco 89 Manuela era un’ottima telenovela, poi come in tutti i generi televisivi ci sono prodotti buoni ed altri pessimi: io mi ricordo ad esempio di Andrea Celeste che piaceva a mia madre ed era, per me, un vero STRAZIO: 200 puntate di piagnistei e lagne, con un doppiaggio orrido, peggio di quelli dei film porno!!!!

Mi piacerebbe molto vedere in Italia Botineras, telenovela ambientata nel mondo del calcio (che fu trasposta anche in Italia su Canale 5 come fiction di prima serata con il titolo ”Ho sposato un calciatore”) oppure ”El cartel”, telenovela ambientata nel mondo del narcotraffico che è stata trasmessa brevemente in Italia da Cielo (con poco successo), realizzata benissimo, sembrava un telefilm americano (infatti era una coproduzione tra Messico e Stati Uniti) che secondo me piacerebbe anche al pubblico maschile in quanto piena anche di scene d’azione (però data l’ambientazione credo che difficilmente potrà essere trasmessa da una rete generalista, visto che è anche molto violenta)

Le telenovelas sono incredibilmente cambiate, migliorate ed evolute dai tempi di Veronica Castro, Andrea Del Boca e Grecia Colmenares



15. marco de santis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 18:33

Botineras la comprò lady channel e ne sottotitolo’ una parte ed il resto la trasmise senza sottotitoli. Disponibile sulla piattaforma di popcorn tv.



16. marco de santis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 18:35

El cartel prima prevista su sky uno e poi data a cielo ne doppiarono solo 25 puntate. ..poi sospesa.



17. marcko ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 19:26

ma scusate ma immaginate che ascolti farebbero?
il segreto è un caso abbastanza particolare,una sorpresa direi, e credo vada bene anche per il fatto di essere isolato, se incominciassero a mettere soap e telenovelas come negli anni 90 la gente si stuferebbe subito e mollerebbe pure il segreto.



18. marcko ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 19:35

le telenovelas anni 80/90 oltre il doppiaggio mediocre spesso si svolgevano in scenari davvero poveri e poco credibili.
le storie erano quello che erano (ma c’è a chi piace il genere…)
mentre salvo gli attori, in generale molto bravi.

e per la cronaca trovo beautiful un programma mediocre, se non fosse per il budget più alto rispetto ad’altri , le storie sono assurde ripetitive e ormai ridicole.



19. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 19:37

beh nn si deve tornare agli anni 90 con tutto il giorno…ma 3 o 4 scelte fatte bene al poeriggio, al mattino i telefilm che vanno benino…serie tv o fiction la sera con qualche ” autoprodotto” come dice il direttore e la cosa sarebbe fattibile…anche nn spendendo molto…tra acquisto e doppiaggio ci rientrano



20. Michele ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 20:02

@marko Sta di fatto che da quando ha smesso di essere una rete ”rosa”, Rete 4 non ha più avuto grande successo nè nel day-time nè in prima serata, tutte le identità che ha tentato di assumere in seguito non hanno portato buoni risultati e gli unici programmi che hanno avuto successo (Dottoressa Giò, Terra Nostra, Tempesta d’amore, Il segreto) sono, guarda caso, quelli affini a quella che fu la linea editoriale di Michele Franceschelli. Rete 4 ha quell’identità lì, perchè continuare inutilmente a cercarne altre che poi non vengono premiate dal pubblico?



21. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 20:09

bravo Michele



22. marcodesantis ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 20:33

ma Feyles leggerà?:)



23. Sanfrank ha scritto:

9 febbraio 2014 alle 22:10

Anch’io voglio dire la mia in merito, perché credo che Rete 4 sia un canale d’oro che hanno voluto tramutare in cacc@.
Pensando al fatto che Giuseppe Feyles sia lo stesso direttore di Iris e Top Crime, mi fa specie associarlo a Rete 4, anche se credo non sia colpa sua, ma di chi ha voluto snaturare l’identità della rete rosa del gruppo Mediaset.
Tant’è che in tante occasioni, nei miei commenti, ricordavo spesso i tempi in cui il gruppo Mediaset aveva ben diversificato la proposta al pubblico, puntando su Rete 4 per le donne e gli over, su Italia 1 per gli uomini e gli under e Canale 5 come vera generalista che accoglieva i successi dalle altre reti (soprattutto Italia 1).
Ai tempi non solo Rete 4 non trasmetteva solo soap e telenovelas, ma anche tanti programmi televisivi e, sempre in quel periodo, programmi come Bellezze al bagno portarono lo share della rete a numeri a due cifre abbondanti.
Inoltre c’erano dei cicli di film dedicati a grandi nomi dello star system americano (Julia Roberts e Richard Gere, furono i cicli più fortunati) che permisero di riscoprire film che non ebbero grandi consensi, trasmessi da soli (mi viene in mente Mystic Pizza e Nessuna Pietà) e che permisero alla rete di avere grandi ascolti.
Di tanto in tanto, poi, veniva riscoperto qualche classico che faceva boom d’ascolti come Marcellino pane e vino o i film di Don Camillo, poi diventati un must dei momenti di fiacca.
E come dimenticare la splendida trasmissione de’ La macchina del tempo che ai tempi aveva ascolti altissimi.
Bisogna saper accettare anche dei compromessi col pubblico, a cui va dato Il segreto, se poi ti permette di trasmettere anche un programma come Terra. Se poi vuoi farti dire che il tuo canale è di qualità, puoi trasmettere anche tutte le sere The mentalist, Bones, Downton Abbey, Tierra de Lobos, Hatfields & McCoys e The Bible (sprecata su Rete 4 e che dovrebbe andare in onda su Canale 5, al posto di tanta altra cacc@ che si vede) senza avere un day time più solido ed senza aumentare il bacino d’utenza, falliranno tutte irrimediabilmente.
Infine vorrei ricordare ai detrattori del genere, che soap opera come Febbre d’amore (la soap più seguita anora oggi negli USA) sono un genere molto apprezzato anche dagli studenti dei college americani e non solo dalle casalinghe. Inoltre tante telenovelas dei paesi del Sud e Centro-America erano realizzate con standard qualitativi molto alti per i prodotti dell’epoca (ricordo alcuni titoli Terra nostra, Pantanal, Cuore Selvaggio, Perla Nera, La donna del mistero, …) e tante coproduzioni con lo zampino del gruppo Mediaset (le seconde stagioni di Manuela, Terra nostra e La donna del mistero, Renzo e Lucia, Milagros, …). E’ ovvio che tante altre, che ebbero successo grazie a storie strappalacrime o molto forti, arrivarono in Italia a distanza di un decennio abbondante dalla messa in onda nel paese di provenienza e quindi sembravano avere poca qualità, ma se ci pensate sarebbe come proporre ora in prima tv una serie televisiva italiana, andata in onda 10-15 anni fa, con il risultato di sembrare brutta e datata.



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