23
luglio

NORD SUD OVEST EST: C’ERA UNA VOLTA UN TORMENTONE…

Max Pezzali e Paola Iezzi (dall'account Twitter di Max Pezzali)

Un furgoncino hippie anni ‘70, tre improbabili viaggiatori e quattro tormentoni da scoprire. Inizia con queste premesse la prima puntata di Nord Sud Ovest Est, il nuovo programma musicale di Italia1 che con Studio 5 condivide un obiettivo (la celebrazione del passato grazie a testimonianze e videoclip), ma non la coerenza narrativa (ben più accattivante e lineare dello show di Alfonso Signorini). Nella tipica atmosfera da cartolina tramandata da “Il Viaggio” desichiano, i colori sgargianti dell’estate avvolgono gli inviati Max Pezzali Il Boss, Paola Iezzi La Bella e Jake La Furia, pronti a immergerci nella macchina del tempo della musica e del prorompente ritmo di successi come Easy Lady o Boys.

Come con un vecchio jukebox ricco di hit folgoranti, Pezzali e la sua squadra si accingono a pescare i tormentoni più significativi del nostro passato, a scovare gli artisti che li hanno resi celebri e a raccogliere le testimonianze di chi li ha ballati e cantati a squarciagola nei locali e nelle piazze. Si inizia dalla leonessa Ivana Spagna (1986), si prosegue con Nek e la sua “Lascia che io sia”, vincitrice del Festivalbar 2005, con la sensuale Sabrina Salerno (1987) e si finisce con Alexia e “Uh la la la” (1997). Malgrado i testi lascino un tantino a desiderare, il programma coinvolge e non annoia, immergendosi nel passato con ricostruzioni accurate e prive di retorica, dove anche i meno navigati hanno la possibilità di respirare l’aria di stupore e trambusto intorno ai tormentoni setacciati nel corso della puntata.

Pezzali, gentile e tanto onesto pare, è il perfetto capo-gruppo di un’equipe alle prese con le tessere di un puzzle tutto da comporre: quello dei successi della nostra music leggera. Lo fa con umiltà e voglia di fare, affiancato da due compagni d’avventura un po’ ingessati forse per la scarsa dimestichezza col medium televisivo. Cose da evitare? I commenti scarsamente pragmatici e pretestuosi di critici improvvisati ed esperti nel settore come Federico Moccia o Fiammetta Cicogna: va bene cogliere le emozioni e le reazioni di chi c’era o ci sarebbe voluto essere ma, in questo, la genuinità della gente comune è ben più interessante e condivisibile. Perché interpellarla nelle località balneari visitate esclusivamente per canticchiare il ritornello della hit del momento? Cosa promuovere? L’esecuzione live, spesso a distanza di anni, dei brani ricordati da parte dei cantanti che li hanno fatti conoscere al grande pubblico, da un commosso Nek a una in formissima Sabrina Salerno. L’esperimento può dirsi riuscito e la memoria della musica, almeno per il momento, è salva.

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4 Commenti dei lettori »

1. Markos ha scritto:

23 luglio 2013 alle 12:34

Ieri ci sono capitato per caso e dico “menomale!” perché mi è piaciuto molto: perfetto per l’estate.



2. johli8 ha scritto:

23 luglio 2013 alle 13:36

A me è piaciuto tantissimo e devo dire che loro tre insieme non mi dispiacciono.
Nonostante Pezzali non mi piaccia!
voto 7!



3. Oscar ha scritto:

23 luglio 2013 alle 19:52

Un programma senza pretese, per il pubblico di Mediaset, appunto. Resta comunque una blanda arma di distrazione di massa. Salvo giusto Pezzali. Boccio il rapper, troppo timido e impacciato nonostante sia “la Furia” e Paola Iezzi “la Bella”, troppo trash nel vestire, molto plasticosa (tette vere? Dubito. Zigomi troppo gonfi? Sicuro. Bella vera? No di certo.) e calcolata, oltre che saccente in modo irritante. Cecchetto poteva scegliere meglio i conduttori, ma dati i suoi limiti, era prevedibile che andasse a finire così. Voto 6-



4. fioravanti ha scritto:

24 luglio 2013 alle 16:27

Aldo Grasso, con molta misura, ha detto praticamente che il programma è mediocre. Ed è stato fin troppo gentile, nell’esprimere palesemente il suo 5… La battuta su Jake la Furia e Paola Iezzi, che riproducono male e con poca spontaneità, le battute imparate a memoria, è da encomio. Tutta gente inutile. Che schifo di TV.



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