Una leggiadra musica da carillon e una ripresa suggestiva e colorata di una sontuosa carrozza che fa il suo ingresso trionfale in una sala ricevimenti grandiosa e kitsch: inizia così Reality, l’ultimo film firmato da Matteo Garrone nonché forte guanto di sfida al genere televisivo del reality show e alle speranze che promette a orde di giovani pronti a tutto pur di realizzare il vacuo sogno dell’apparire e del farsi conoscere a tutti i costi.
Potrà anche essere inconcepibile ai più, ma per alcuni entrare nella casa del Grande Fratello rappresenta davvero un’opportunità e una scappatoia dalla routine noiosa e stantia che li attende, permettendoli, anche se solo per pochi mesi, di ergersi a divi e sfoggiare sorrisi gratuiti e autografi a un nugolo di fan urlanti. La disgrazia di Luciano (Aniello Arena), il pescivendolo napoletano protagonista del film, è quella di credere fin troppo in questo sogno ancor prima di avere la sicurezza di varcare la famigerata porta rossa. Proprio quell’aspirazione che gli forniva il motivo valido per svegliarsi ogni mattina e di combattere la quotidianità diverrà la sua rovina, intrappolandolo in una dimensione inconscia schiava della tv e dei suoi meccanismi.
E’ amaro e triste il finale di Reality e Supercinema, la rubrica cinematografica settimanale di Canale5 curata da Mario Giordano, ha deciso d approfondire il tema interpellando due spettatori d’eccezione, nonché ex-concorrenti del Gf: Guendalina Tavassi e Ferdinando Giordano. I due ex-gieffini, dopo aver visto insieme il film, escono dalla sala per proporre il proprio punto di vista sull’amara visione di Garrone. La Tavassi si riconosce nel protagonista affermando di aver vissuto parte della sua vicenda in prima persona, enfatizzando ogni singolo istante antecedente l’ingresso nella casa più spiata d’Italia.
Ferdinando Giordano rincara la dose, riconoscendosi nella stessa debolezza di Luciano:
“E’ un film che fa riflettere e non nascondo di essermi trovato io stesso nei panni del protagonista, quando ero stra-convinto di entrare nella casa ancor prima di ricevere la telefonata di conferma. E se non fosse arrivata?”
Diciamolo, i reality che toccano i non-famosi non garantiscono più quella notorietà che le prime edizioni del format regalava ai suoi concorrenti. Oggi le cose sono diverse: i personaggi sono meno carismatici e finiscono, nel giro di poco tempo, nel baratro delle meteore a patto che non riescano, per tempo, a tirar fuori le unghie e un briciolo di talento e furbizia per concedersi un altro giro sulla giostra. Reality è un film duro e crudo e certo se due protagonisti veri dell’avventura del Gf possono confermare le ansie e le speranze raccontate da Garrone, vuol dire che l’Italia e i suoi abitanti meriterebbero davvero un corso per disintossicarsi da promesse che lo show-biz non riuscirà mai a mantenere.
1. Nina ha scritto:
13 ottobre 2012 alle 15:07