La Sicilia torna protagonista al concorso di bellezza di Miss Italia. Da oggi in poi c’è una nuova certezza per la Trinacria, che oltre a terra di grandi cantanti in erba - basti vedere il dominio numerico dei siculi a Ti lascio una canzone – si rivela grande balia di bellezza per le ragazze che crescono all’ombra di limoneti e di aranceti e sotto il sole più caldo d’Italia.
Dietro di sé Giusy Buscemi ha il grande lustro di Miss siciliane che l’hanno preceduta con successo. Basti pensare all’ascesa a tempi di record di Miriam Leone nelle tribune della conduzione del servizio pubblico. Basti tornare alla bellissima Anna Valle, vincitrice del 1995, cresciuta meravigliosamente come attrice dopo l’elezione. O ancora a Francesca Chillemi, la moretta peperina che dopo il titolo del 2003 non è di certo rimasta a guardare nel mondo della televisione.
Se in passato il successo aveva baciato le sponde del catanese, del siracusano e del messinese, oggi è la parte più occidentale dell’isola a portare in trionfo una delle sue creature. Tra tutta la varietà di tratti somatici e di ascendenze che la Sicilia eredita dal suo passato contrastato di territorio conquistato da moltissimi popoli sembra che Giusy accolga più la fisionomia sveva e normanna che quella araba, nonostante la sua Mazara del Vallo sia storicamente zona di grande aggregazione tra le culture del Mediterraneo.
A premiarla è stato un altro siciliano che si è fatto strada in maniera egregia, quel Beppe Fiorello che con la sua partecipazione alla serata di ieri come Presidente di Giuria ha confermato la sua importanza come attore e come volto Rai. Piacevole battesimo campanilista come incoronatore dunque anche per lui, ben lieto di premiare una conterranea così giovane e bella.
Conti alla mano, dal 2003 al 2012, sono state ben tre le donne siciliane a vincere allo sprint finale. Potere del televoto che grazie al leggendario calore siciliano fa balzare alle stelle le quotazioni delle ragazze o semplice dono naturale per l’isola delle contraddizioni, magnificente nell’aspetto ma lentissima a svecchiare le resistenze al cambiamento?
Per la neo eletta intanto scatta il tour de force post trionfo tra interviste e ruoli di rappresentanza, che fanno parte a pieno titolo del cerimoniale, e la corsa al potenziamento dei tratti mediaticamente più forti della sua figura, grazie anche alla consulenza dello staff del concorso curato da Patrizia Mirigliani, in cerca di un nuovo volto vincente dopo due successi non troppo travolgenti come scia.
L’Università per ora può attendere…
1. aleimpe ha scritto:
11 settembre 2012 alle 14:08