Partirà dal primo gennaio 2011 la nuova regolamentazione delle gare televisive disciplinate da televoto, e sarà un codice valido solo per le reti nazionali. Il Garante delle Comunicazioni inizia la rivoluzione televoto chiedendo il rispetto di un principio basilare di trasparenza, impedendo cioè a tutti i gestori di far pervenire voti la cui fonte non sia rintracciabile con un controllo incrociato. Riforma del sistema ovviamente mirata a individuare i casi di votazione multipla che, come spesso vociferato in passato, hanno condizionato-falsato i verdetti, tradendo lo scopo democratico insito nell’arma del televoto.
Una norma dunque inequivocabile che sulla scia di quella emanata il 16 settembre dal Garante della Concorrenza contro i famigerati call center sfornavoti persegue il medesimo obiettivo di arginare le irregolarità, nonostante l’ultima disciplina evidenzi un vizio nel divieto posto proprio nel limite alla libertà di espressione. Di conseguenza apertura anche agli operatori telefonici meno quotati, fino a questo momento esclusi dal meccanismo. Tre dunque i principi ispiratori: libertà, democrazia totale e trasparenza.
In quest’ottica alle trasmissioni viene imposto l’obbligo di pubblicare lo specifico regolamento del televoto sul sito del programma, alle emittenti quello di individuare un funzionario responsabile della conservazione dei dati che fino a due mesi dopo la messa in onda possa rispondere ad eventuali obiezioni e ricorsi. Tutela anche meramente economica per il televotante consumatore. Stop ai meccanismi ingannevoli che addebitano costi anche per voti non validi, o peggio ancora per le strane architetture con moltiplicazione dei costi per invio automatico di risposte dopo la votazione. L’intenzione è quella di individuare chiaramente le numerazioni adibite a tale scopo (899, 46, 47) con pagamenti fissi, indipendentemente dall’operatore utilizzato.
Sarà forse che il Festival di Sanremo prossimo (qui i nomi dei partecipanti) pone il problema di garantire ai telespettatori correttezza, dopo la bagarre dello scorso anno?
1. Nicola ha scritto:
23 dicembre 2010 alle 16:41