14
novembre

Rapporto Auditel-Censis: le Smart TV superano le TV tradizionali

Presentazione al senato

Presentazione al Senato (Us)

Le Smart TV superano le tv tradizionali. Il 2023 sarà ricordato come l’anno in cui, dopo una progressione continua e ininterrotta durata circa quindici anni, i nuovi televisori hanno raggiunto e superato gli apparecchi tradizionali: 21 milioni di Smart TV vs 20 milioni e mezzo di TV tradizionali.

Negli ultimi sette anni le TV tradizionali si sono ridotte di 12 milioni e 100.000 esemplari, mentre le Smart TV sono triplicate, passando da poco più di 7 milioni a 21 milioni (+13 milioni e 600.000 in valore assoluto). Sono ora 122 milioni i device presenti nelle case degli italiani: sono cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6% dal 2017 a oggi, per un media di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per individuo. La crescita degli schermi dipende esclusivamente dall’aumento degli schermi connessi, che permettono di integrare i contenuti della TV lineare con l’offerta in streaming: nel 2023 sono 97 milioni, cresciuti del 31,7% negli ultimi sette anni e del 4,4% nell’ultimo anno, con una media di quattro device connessi per abitazione. È quanto certifica il Sesto Rapporto Auditel-Censis, significativamente intitolato La nuova Italia televisiva”.

Dal Sesto Rapporto Auditel-Censis emergono, come ha spiegato il presidente di Auditel, Andrea Imperiali:

“Un aumento della visione in streaming: nel 2023, 26 milioni e 300.000 italiani, il 45,8% del totale, ha fruito di contenuti televisivi su piattaforme e siti web; nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni. Sono quindi aumentati del 66,2% nei sette anni considerati, con una spinta decisiva nell’anno della pandemia che si è mantenuta negli anni successivi (+7,3% dal 2022 al 2023). Di fronte a una tale trasformazione dei consumi, che vede protagonisti sul palcoscenico globale grandi gruppi multinazionali, i broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati, anzi! Oggi con i loro cataloghi e le loro piattaforme, hanno dimostrato di poter tenere con gli ascolti lineari e recuperare preziose quote di ascolto aggiuntivo sulle piattaforme digitali”.

In dettaglio:

1. Una sala cinematografica in salotto

I nuovi televisori sono più grandi rispetto al passato. Nel 2017 i televisori di 50 pollici o più erano meno di 2 milioni, pari a circa il 4% del totale, ora sono oltre 6 milioni, il 14,1% del totale. Sono triplicati in sette anni. Sempre più diffuso anche il 4K, televisore Smart che ha il quadruplo dei pixel di quelli Full HD: è presente in oltre 8 milioni di televisori, il 19% del totale; tre anni fa i televisori con il 4K erano l’11,2%.

2. 122 milioni di device nelle case degli italiani

Nel 2023 la Ricerca di base Auditel ha contato 122 milioni di device presenti nelle case degli italiani: sono cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6% dal 2017 a oggi, per un media di circa cinque schermi per famiglia e oltre due schermi per individuo. La crescita degli schermi dipende esclusivamente dall’aumento degli schermi connessi, che permettono di integrare i contenuti della TV lineare con l’offerta in streaming: nel 2023 sono 97 milioni, cresciuti del 31,7% negli ultimi sette anni e del 4,4% nell’ultimo anno, con una media di quattro device connessi per abitazione.

Ai device connessi andrebbero aggiunti almeno altri due dispositivi smart che hanno fatto ingresso nelle case degli italiani negli ultimi dieci anni e che hanno funzionalità diverse, tra cui anche quella di seguire contenuti audio e video in streaming: lo smart speaker e lo smartwatch. Negli ultimi due anni le famiglie con smart speaker sono aumentate del 29,2%. Aumentano anche le famiglie che hanno in casa almeno uno smartwatch, che sono oltre 1 milione e 200.000, pari al 5% del totale, e sono cresciute del 43,4% negli ultimi due anni.

3. Più famiglie dotate di banda larga, ma il PNRR impone di correre

Al momento, il 63,1% delle famiglie italiane, 15 milioni e 400.000 nuclei in valore assoluto, vive in abitazioni che dispongono della Banda Ultra Larga per come è intesa dalla Ricerca di Base Auditel: negli ultimi sette anni sono cresciute del 17,1%. Mancano ancora all’appello 9 milioni e 100.000 famiglie, dove vivono 17 milioni e 100.000 individui. Questi dati testimoniano di come sia ancora lunga la strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo stabilito dal PNRR all’interno della Strategia per la Banda Ultra Larga, che prevede connessioni a 1 Gigabit su tutto il territorio nazionale per tutti i cittadini entro la fine del 2026.

4. Due milioni e mezzo di italiani non accedono a internet da casa mentre 15 milioni e 400.000 nuclei dispongono della Banda Ultra Larga

Restano fuori dalla vita digitale due milioni di nuclei familiari, pari all’8,3% del totale, composti per lo più di persone che vivono sole, per un totale di 2 milioni e mezzo di italiani che non accedono a internet da casa. Tra i nuclei familiari, il 30,2% possiede solo una connessione mobile che non sempre ha una velocità e una capacità tali da supportare al meglio tutte le attività e, soprattutto, 5 milioni e mezzo di famiglie, il 22,4% del totale si collega solo con smartphone.

Inoltre, il 63,1% delle famiglie italiane, 15 milioni e 400.000 nuclei in valore assoluto, vive in abitazioni che dispongono della Banda Ultra Larga e negli ultimi sette anni sono cresciute del 17,1%. Mancano ancora all’appello 9 milioni e 100.000 famiglie, dove vivono 17 milioni e 100.000 individui.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,



Articoli che potrebbero interessarti


TV
Rapporto Auditel-Censis: la TV spopola in Italia e aggrega ancora le famiglie. Ecco quanti hanno visto Netflix


Auditel-Censis_infografiche - 5
Rapporto Auditel-Censis: «La TV accelera la transizione digitale degli italiani»


smart tv
Auditel-Censis: aumentano gli ascolti della tv lineare, alla faccia dell’on demand!


Andrea Imperiali, Nicola Porro, Alberto Barachini, Angelo Cardani, Massimiliano Capitanio
Rapporto Auditel-Censis: gli smartphone hanno superato i televisori. 5,7 milioni di italiani guardano la tv su schermi diversi

1 Commento dei lettori »

1. Polemico ha scritto:

14 novembre 2023 alle 18:56

Andrebbe visto un nuovo metodo al posto di AUDITEL dato che calcola il gradimento di chi ha il macchinario AUDITEL e che non tiene conto del gradimento social e neanche i moderni mezzi di fruizione della tv . . .



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.