26
ottobre

Delitti in Famiglia: su Rai 2 arriva Stefano Nazzi con la cronaca nera. Si parte stasera dal caso Melania Rea

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi

Il caso di Melania Rea, l’infanticidio di Lorys Stival e il delitto Caretta. Tre casi di omicidio molto noti, accomunati dal contesto: le mura domestiche che, da isole felici, diventano terribili inferni per mano degli affetti più cari. Sono questi i casi al centro di Delitti in Famiglia, un ciclo di documentari true crime, condotto da Stefano Nazzi, noto giornalista di cronaca nera, in onda da questa sera alle 21.20 su Rai 2.

Si parte dal caso di Melania Rea, sposata e madre della piccola Vittoria, che il 18 aprile del 2011 scompare mentre è con la famiglia sul Colle San Marco ad Ascoli Piceno. Il suo corpo, colpito da oltre 35 coltellate, viene trovato due giorni dopo. L’assassino è il marito Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore dell’Esercito, condannato in prima battuta a 30 anni di reclusione, in seguito a 20. Mediante interviste ai familiari della vittima, agli investigatori, a testimoni ed esperti e grazie al supporto di materiale audio e video proveniente dal fascicolo delle indagini, Nazzi esperto di cronaca nera, ricostruisce le varie fasi dell’inchiesta.

La seconda puntata, in onda giovedì prossimo (2 novembre), racconterà la storia del piccolo Lorys Stival, il cui corpo senza vita viene ritrovato il 29 novembre 2014 nel comune di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa. La madre, Veronica Panarello, ne denuncia la scomparsa ma viene presto fuori un’amara verità: è stata lei ad aver ucciso il suo bambino, nonostante inizialmente si fosse professata innocente e avesse poi più volte cambiato versione dei fatti. E’ stata condannata a 30 anni di carcere.

Al centro dell’ultima puntata, il 9 novembre, il caso Caretta, la strage familiare compiuta il 4 agosto 1989 a Parma da Ferdinando Caretta, che uccise con una pistola la madre, il padre e il fratello minore. Fuggito nel Regno Unito, confessò gli omicidi in un’intervista rilasciata al programma di Rai 3 Chi l’ha Visto?. Dichiarato incapace di intendere e di volere, condannato alla detenzione in un carcere psichiatrico giudiziario, è tornato in libertà nel 2015 ed è morto proprio quest’anno.

In tv, sui giornali e sui social non si parla d’altro che di omicidi, commessi spesso all’interno delle mura domestiche, la cui percentuale cresce spaventosamente ogni giorno. Due giorni dopo la messa in onda della prima puntata della miniserie di Rai 1 Per Elisa – Il Caso Claps, il servizio pubblico torna dunque ad occuparsi di cronaca nera attraverso un’altra modalità. E’ innegabile che la cronaca nera ci interessi parecchio ed è facile intuirne il perché: i delitti spostano l’attenzione dai nostri problemi, ci fanno sentire paradossalmente protetti e al sicuro perché non ci riguardano direttamente, eppure ci mettono in allerta, perché, in fondo, potrebbero interessare anche noi. E allora è bene conoscere, sapere e capire, purché non si speculi sul dolore altrui. Anche in questo caso la televisione ha un ruolo fondamentale.



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