14
agosto

Questo non è il Festivalbar

festivalbar panicucci e amadeus

Panicucci e Amadeus

No, non sono il Festivalbar. Le manifestazioni canore estive, negli ultimi anni, si sono moltiplicate raggiungendo in alcuni casi anche ottimi risultati, frutto di un discreto lavoro e del rinnovato interesse per la musica in televisione. Il modello, più o meno dichiarato,  sembra essere la storica kermesse di Vittorio Salvetti. Tuttavia l’alta aspirazione tale rimane: ogni manifestazione ha delle caratteristiche che lo avvicinano all’”originale”, nessuna le racchiude tutte. Non c’è un nuovo Festivalbar e i motivi sono molteplici.

Innanzitutto l’elemento low cost che porta a mettere lo sponsor nel titolo e a sottostare a determinate logiche (non ultime quelle di agenzia, vedi il Summer Hits). In un’ottica altresì di risparmio, i cantanti si esibiscono più volte durante la stessa sera, si pesca nell’amarcord recente, e le tappe in giro per l’Italia sono ridotte al lumicino. Mancano poi gli ospiti internazionali che se è vero che, oggi come oggi, non sono così indispensabili per intercettare il telespettatore assettato di tormentoni, è altrettanto vero che conferiscono prestigio e unicità alimentando attesa e appeal. Nella Festivalbar era poi la musica non era così accessibile come adesso, aspetto in grado di aumentare la fidelizzazione al prodotto e il significato intrinseco. Tradotto in soldoni: difficilmente un erede potrà far rivivere le stesse sensazioni e atmosfere. Il Festivalbar era anche sinonimo di grandi talenti alla conduzione: Gerry Scotti, Amadeus, Federica Panicucci, Fiorello e Alessia Marcuzzi hanno davvero impreziosito il programma dell’estate di Italia1 degli anni 90. C’è qualche giovane più bravo delle loro “versioni del passato”?

Altra differenza, rispetto ai figli che si vedono per le piazze, è il fatto che il Festivalbar avesse un vincitore. Il massimo che abbiamo oggi sono delle premiazioni one shot che, come nel caso dei Music Awards di Rai1, accontentano tutti (pure big che non vendono da almeno un lustro). Allo stesso tempo ciò non significa che il lavoro fatto dagli aspiranti eredi sia da demonizzare. Un caso virtuoso è il Battiti Live che da kermesse locale pugliese è riuscita a fare il salto in brevissimo tempo. In questa stagione,  il fiore all’occhiello di Radio Norba ha vinto il prime time estivo attestandosi definitivamente come appuntamento fisso e riconoscibile di Italia1.

[I VOTI AI TORMENTONI ESTIVI]

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4 Commenti dei lettori »

1. Perseo ha scritto:

14 agosto 2023 alle 12:29

Queste kermesse fanno semplicemente pena. Battiti poi è proprio il tour dell’immondizia canora.



2. Sailor Cristina ha scritto:

14 agosto 2023 alle 23:59

Concordo con Perseo, Festivalbar era ineguagliabile, adesso con battiti, ect la musica se così si può chiamare… è caduta davvero in basso.



3. Domenico ha scritto:

16 agosto 2023 alle 14:07

Me lo aspettavo questo articolo 😂
E’ evidente che preferite il concerto PUGLIESE di Italia1 a quello di RaiDue (Summer Hits). Tanto da mettere ogni settimana anche il dato in sovrapposizione con una rete ammiraglia (RaiUno – Italia1), film – concerto (!) 🤔



4. Dario ha scritto:

22 agosto 2023 alle 15:08

Ok, non sono il Festivalbar perché il titolo è proprietà di Salvetti, ma per il resto, il contenuto è lo stesso: le canzoni dell’estate cantate dal vivo (qualcuno in playback, ma peggio per loro). È un problema se lo sponsor è nel titolo? No, almeno lo sponsor organizza l’evento e raduna tantissimi fan che hanno modo di vedere le performance dal vivo oltre che i telespettatori che guardano la TV d’estate. Riguardo alla fruibilità della musica oggi, beh lo streaming non potrà mai sostituire la performance live di un artista, le sue movenze, gli sguardi al pubblico… sugli ospiti internazionali, qualcuno c’è, ma rispetto al passato c’è molta produzione italiana sia di qualità, sia di “massa”, quindi tutti sono accontentati. Forse l’unico tema condivisibile di questo articolo riguardano i conduttori, manca il carisma dei personaggi citati, anche se mancano Vanessa Incontrada, Daniele Bossari Michelle Hunziker all’appello dei conduttori top.
Alla fine è solo una questione di diritti d’autore del nome “Festivalbar”, dobbiamo solo aspettare che trovino un accordo per rievocarlo, per il resto ben venga la musica live, ce n’è davvero bisogno in un mare di streaming che appiattisce tutto e tutti e che fa contare solo i numeri delle piattaforme anziché il talento e l’espressione dell’artista.



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