
19
marzo
Più forti del Destino 2 (non) ci sarà?

Più Forti del Destino - Laura Chiatti
Il tentativo di Canale 5 di riportare in auge il melò in costume non ha avuto grande successo: Più Forti del Destino, che si è conclusa questa sera con la quarta puntata, ha registrato nelle prime tre una media del 12.4%, con un’andatura in costante calo. Risultati che hanno “affossato” la tendenza positiva registrata di recente dalla fiction Mediaset e che dimostrano quanto il pubblico sia più interessato a racconti moderni e, ovviamente, a volti più noti nell’universo seriale. In quest’ottica, l’idea di una seconda seconda stagione per la fiction RTI e Fabula Pictures appare alquanto remota, ma c’è da dire che di possibilità ce n’erano poche a prescindere.
Destini in Fiamme, la serie Netflix della quale Più Forti del Destino è il remake italiano, comprende infatti una sola ed unica stagione e la narrazione nostrana ha seguito gli schemi dell’originale dall’inizio fino al lieto fine. Il progetto nasce dunque autoconclusivo e, se un grande successo auditel avrebbe potuto cambiare le cose, quel successo non c’è stato: a meno di eclatanti colpi di scena, l’esperimento sembrerebbe destinato a chiudersi qui.
Il condizionale è d’obbligo perchè la storia della fiction italiana insegna che, dinanzi a progetti nei quali si crede ciecamente o nella cui preparazione si è investito molto, si può decidere di andare avanti a prescindere, allargando anche gli orizzonti delle storie già scritte. Così come, per ragioni varie ed eventuali, un titolo di successo può essere cassato in maniera sorprendente.
Ma al momento notizie ufficiali su una seconda stagione non ce ne sono e non ci sono neanche indizi di sorta, che possano dare speranza a coloro che hanno apprezzato le drammatiche vicende di Arianna (Giulia Bevilacqua), Costanza (Dharma Mangia Woods) e Rosalia (Laura Chiatti) e il loro sofferto tentativo di cambiare la situazione femminile nella Sicilia di fine ‘800.


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1 Commento dei lettori »

A me la fiction ha creato entusiasmo in quanto palermitano. L’audience è un dettaglio in quanto rispecchia un interesse discutibile non connesso con la cultura, ma con lo svago e perdonatemi, l’ignoranza. I personaggi hanno incarnato il soggetto in modo egregio, pur non essendo a volte di fronte ad una realtà storica di indiscutibile contemporaneità. I fatti accaduti o a volta inventati, rispecchiano i valori, i caratteri quali la gelosia del palermitano medio, l’arroganza comune in tutti gli uomini e l’amore con la a maiuscola, di tutte le donne che spesso mettono a repentaglio la loro vita ed i propri destini per andare incontro ad una realtà a volte spietata. La lotta per un futuro di libertà (in tutti i sensi) mi pare evidente negli spettacoli che vediamo e che mostrano marcatamente un mondo non tanto libero ma a volte anche depravato. Tuttavia ognuno di noi sceglie cosa vedere e l’audience non sempre è indicativa. Grazie 🙏

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1. Andrea Sammartano ha scritto:
19 marzo 2022 alle 16:24