25
gennaio

C’è Posta per Te, Maria De Filippi: «Pier Silvio lo farebbe andare in onda tutto l’anno. Non capita spesso di vedere dati con il 3 davanti»

Maria De Filippi con Antonio Banderas - C'è Posta per Te

Maria De Filippi con Antonio Banderas - C'è Posta per Te

Maria De Filippi si gode il successo di C’è Posta per Te e non potrebbe essere altrimenti. Dopo 20 anni e 23 edizioni, il programma del sabato sera di Canale 5 è capace di raggiungere numeri monstre (le prime due puntate di questa stagione hanno superato il 30% di share) che nessun altro show riesce a portare a casa; soltanto il Festival di Sanremo fa ascolti superiori alla Posta di Maria.

“Il primo dato fu il 19%, ancora lo ricordo. Poi il 21. Piano piano è sempre cresciuto e oggi Pier Silvio, se potesse, lo farebbe andare in onda tutto l’anno. Io sono contenta, anche se il numero è impressionante sopratutto rispetto a quelli che ci sono in giro ultimamente: non capita spesso di vedere dati con il 3 davanti

ha dichiarato la conduttrice al Corriere della Sera. Un successo, quello di C’è Posta per Te, figlio della capacità quasi unica del people show di rivolgersi e conquistare ogni tipo di pubblico, dai più giovani ai cosiddetti over, senza i quali oggi parleremmo di altri numeri:

“C’è posta parla di sentimenti che riguardano ogni generazione. La sensazione, e la fonte di preoccupazione, è che i giovani la tv non la guardino proprio più (…) La differenza rispetto agli altri sta forse nel fatto che io non parto a monte ma a valle. Io non propongo un contenuto ma lavoro sul contenuto che mi propongono loro. Mi oriento in base a quello che mi scrivono, a quello che mi dicono e a come me lo dicono. Tutto è diverso, anche il linguaggio. Se consideri quello che i giovani ti chiedono, secondo me li riesci a intercettare: cerco di stare dietro a loro (…) Una persona di 70 anni può avere poche cose in comune con una di 15, eppure insieme possono benissimo giocare a burraco. Il ragionamento che faccio è trovare sempre un terreno in cui ci si possa incontrare.

Il telespettatore si immedesima così nelle storie e si affeziona ai protagonisti al punto da desiderare di conoscere i loro destini dopo la partecipazione a C’è Posta per Te. La De Filippi fa sapere che la redazione resta vicino alle persone che si sono rivolte al programma, ma non ha alcuna intenzione di mandare in onda ciò che accade dopo; insomma, C’è Posta non è Temptation Island:

Il dopo è seguito dalla redazione, ma non trovo giusto raccontarlo in televisione. Non mi piace. Il senso del programma è un altro e il lavoro non è semplice: non so se si nota, ma è curato in ogni dettaglio e richiede tanto, tanto impegno”.

A provare a contrastare il dominio di Maria è Alberto Angela, in onda il sabato sera su Rai 1 con Meraviglie. Altri numeri (share attorno al 17/18%), ma comunque sorprendenti per una trasmissione di divulgazione scientifica:

Ecco, lui è un grande divulgatore. Per me è bravissimo, come era bravo Baricco: spiegava i libri in camicia azzurra, con le maniche arrotolate e io stavo a seguire tutto quello che diceva appesa alla tv. Angela ha un modo che non è impositivo nella divulgazione. Non ti dice: io sono acculturato e tu ignorante seguimi. Non è mai presuntuoso, non è mai il conduttore invadente o invasivo, la sua non è mai una predica e per questo la gente lo segue (…) Angela lo sento simile, poi fa tutt’altro genere. Il mio programma è nazional-popolare, l’accesso è più facile. Angela lo devi voler seguire, deve interessarti. La mia partenza è più accessibile perché racconto qualcosa che già conosci. Lui ti deve intrigare, però poi quando lo vedi non ti stacchi perché ti accompagna”.

Non può mancare, infine, un pensiero sulle polemiche che stanno accompagnando la vigilia del Festival di Sanremo 2020:

“Fa impressione ultimamente considerare quanto bisogna stare attenti quando si parla per non essere fraintesi”

ammette Maria. A proposito di Amadeus, spiega:

Io non penso che Amadeus sia sessista o maschilista. Credo che abbia inteso Sanremo come una grande festa della musica e abbia mischiato molte carte: penso che il suo scegliere delle giornaliste del tg e anche delle bellissime ragazze miri ad accontentare tutto il pubblico. Credo che lui abbia sbagliato ad usare dei termini (…) Poi se Amadeus invita una giornalista del tg a Sanremo, mi sembra chiaro non abbia nessun pregiudizio”.

La vicenda Junior Cally, invece, rapper – in gara tra i big – accusato di ‘cantare’ testi violenti e irrispettosi nei confronti delle donne, ha ricordato alla De Filippi il caso Skioffi, allievo dell’edizione di quest’anno di Amici, entrato nella scuola ‘con riserva’ a causa proprio di alcune sue canzoni piuttosto forti:

“(…) ho fatto in modo che lui spiegasse le frasi che aveva cantato. Le spiegazioni non erano molto diverse da quelle di Cally, lui diceva anche di essersi ispirato ad alcune scene di film. Alla fine è rimasto: io credo che la componente artistica conti”.

>>> C’è Posta per Te: 20 curiosità per i 20 anni del people show più amato della tv italiana

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